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Francesca Cazzaniga

Sagan, compleanno e ritiro: basta con il World Tour a fine stagione

Il 19 gennaio 2010, con la maglia della Liquigas, Peter Sagan debuttava tra i professionisti una settimana prima di compiere vent’anni. Peter è un ragazzo di talento. È vincente e intelligente, soprattutto sensibile. Lo slovacco della TotalEnergies con le sue imprese ha cambiato quella che da sempre è stata l’immagine un po’ retorica del ciclismo: sport fatto solo di fatica, sacrificio e sofferenza. Peter l’ha portata un po’ più in là, con la giusta dose di divertimento e di allegria, diventando di fatto di ispirazione per molti.

In tredici anni di carriera nella massima categoria è riuscito a stravolgere la frontiera della bicicletta fino a diventare il Peter Sagan di oggi. Nel corso della sua carriera ha vinto di tutto e di più (121 vittorie ad oggi): tre Campionati del Mondo consecutivi (Richmond 2015, Doha 2016 e Bergen 2017), il Giro delle Fiandre nel 2016, dodici tappe vinte al Tour de France e 17 al Giro di California e la Parigi-Roubaix del 2018, giusto per citarne alcune. Ma quando gli si chiede, tra tutte, quale sia stata la vittoria più bella, la risposta è inaspettata ma allo stesso tempo semplice e comprensibile: "Mio figlio Marlon, il traguardo più bello della mia vita", nato dal matrimonio nel 2015 con Katarina, ora sua ex moglie.

Alla Vuelta a San Juan, nel giorno del suo 33esimo compleanno, Peter ha annunciato il ritiro dal mondo del World Tour alla fine di questa stagione. Non appenderà definitivamente la bicicletta al chiodo, ma continuerà a correre in mountain bike in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Per dare la notizia, Sagan ha scelto una conferenza stampa all'Autodromo di Villicum in concomitanza del concerto del gruppo argentino "La Beriso", insieme alle persone di sempre. Presenti, tra gli altri, il suo team - la TotalEnergies - Elia Viviani, Giacomo Nizzolo, Fernando Gaviria, parte della Liquigas tra cui il suo primo Team Manager Roberto Amadio e la stampa internazionale presente alla Vuelta a San Juan.

Sagan ha spiegato di voler dedicare più tempo a suo figlio Marlon, che ha cinque anni, e che fino ad oggi ha vissuto poco essendo sempre in giro per il mondo. “Il momento è arrivato. Ho deciso che questa stagione è la mia ultima nelle corse WorldTour. Non è facile dire che me ne vado dal ciclismo. Vorrei continuare a prepararmi per le Olimpiadi in mountain bike. Farò ancora corse su strada, ma non al livello più alto, ma per preprare le corse di mountain bike. Vorrei ringraziare tutti gli amici vicino a me in tutta la carriera, come Marosz Hlad e Marciej Bodnar che mi hanno sempre seguito. E poi Giovanni Lombardi, è con lui che è cominciato tutto. Grazie anche a Daniel Oss, che ha preso un momento di pausa (dal 2013 al 2017 Oss ha corso in BMC, ndr) e si è separato da me solo per un po’. Grazie al meccanico Mindaugas Goncaras e al direttore sportivo Ján Valach. Grazie a Gabiele Uboldi che è il mio angelo custode. E vorrei dire grazie anche a tutti i miei sponsor (Sportful, 100% e Specialized) che mi hanno supportato in tutti questi anni, senza di loro sarebbe stato impossibile. Grazie i miei dirigenti e alle squadre. La Liquigas. La Tinkoff. La Bora. E adesso la TotalEnergies. Grazie infine al Governo di San Juan che ha reso possibile tutto questo".

"Di tutti questi anni mi restano tanti ricordi" ha detto il tre volte campione del mondo su strada ai microfoni di BIKE "È stata un’esperienza di vita, il ciclismo mi ha dato tanto. Ci sono stati sia dei momenti più felici e altri meno, ma quelli positivi sono la maggioranza. Ho voluto annunciare qui a San Juan il mio ritiro perchè è la prima corsa di stagione e credo che per tutte le persone che mi stanno vicino e i miei tifosi questa sia la scelta più giusta".

E ancora:"L’anno prossimo magari mi rivedrete qui a correre su strada con la maglia della Nazionale Slovacca o con la mia squadra, la TotalEnergies: la Vuelta a San Juan non è una corsa World Tour e quindi essendo una Pro Series ho la possibilità di correre ancora".

La TotalEnergies, formazione con cui ha il contratto fino al 2024 compreso, ha provato in tutti i modi a fargli cambiare idea, ma Peter ha le idee chiare: chiudere la sua carriera nello stesso modo in cui l'ha cominciata, nel fuoristrada, con l'obiettivo i Giochi Olimpici di Parigi 2024.