La Movistar chiama, Gaviria risponde: "Tutto procede per il meglio"
Fernando Gaviria, colombiano classe 1994, ha sempre raccolto successi alla Vuelta a San Juan in Argentina: due nel 2017, uno nel 2018, due nel 2019 e due nel 2020. Lo ha fatto anche quest'anno, nella quarta frazione con arrivo a Barreal. Lo ha fatto con la sua nuova squadra, in maglia Movistar, con cui ha il contratto per questa stagione. Durante il giorno di riposo a San Juan ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di BIKE, nella quale è emerso anche il lato del Fernando uomo e non corridore.
Fernando, come ti sei avvicinato al ciclismo?
“Grazie a mio papà, era un ciclista amatore e mi ha fatto innamorare di questo sport”.
Qual è stato ad oggi il momento più bella della tua carriera?
“La prima tappa del Tour de France 2018, che è stata anche la mia prima vittoria alla Grande Boucle”.
E quello più brutto invece?
“La caduto alla Milano-Sanremo nel 2016 a 500 metri dal traguardo”.
Dopo quattro stagioni in maglia QuickStep prima e UAE dopo, quest’anno è cominciata una nuova avventura con la Movistar. Come sta andando e cosa significa per te vestire questa maglia?
“Mi trovo molto bene con la squadra, tutto sta procedendo per il meglio. Devo ancora rifinire qualche dettaglio in corsa per cercare di centrare più vittorie possibili ma sono tranquillo perchè siamo solo ad inizio stagione”.
Hai cominciato in Movistar con il giusto colpo di pedale vincendo la quarta frazione della Vuelta a San Juan. Che tappa è stata?
“Arrivo da un ottima preparazione invernale e sono felice di aver cominciato bene questo 2023. A San Juan c'erano dei grandi velocisti quindi è stato sicuramente un bel test prima delle gare in Europa”.
Sulla linea del traguardo hai mimato il gesto della telefonata. Come mai?
“La Movistar è una compagnia telefonica, l’ho fatto per quello. Quando ho firmato il contratto ho subito pensato a questo gesto da poter fare non appena sarei riuscito a centrare il primo successo stagionale”.
Quali sono gli obiettivi di questa stagione?
“Vincere più corse possibili e fare bene le Classiche anche se non sarà facile”.
Com’è cambiato il ciclismo in tutti questi anni?
“È cambiato tantissimo. Al giorno d’oggi in corsa si parte subito forte e quindi serve concentrazione sin dal primo chilometro. Il livello in gruppo si è alzato molto”.
Siamo negli anni del ricambio generazionale. C’è un consiglio che vorresti dare ai più giovani?
“No, nessuno perchè se dovessi dare a loro dei consigli diventano più forti di me e devo smettere di correre prima” (ride).
Cosa ti ha insegnato il ciclismo?
“A parlare altre lingue”.
La gara più bella del mondo qual è?
“La Parigi-Roubaix che è anche la corsa che sogno di vincere e che, ad oggi, non ho ancora vinto”.
Che sport ti sarebbe piaciuto fare se non avessi scelto il ciclismo?
“Non penso avrei fatto sport”.
Quali altri sport ti piacciono oltre al ciclismo?
“La MotoGp”.
Chi è il tuo idolo sportivo?
“Sicuramente non un ciclista, direi Lionel Messi”.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
“Andare a cavallo”.
Qual è il tuo piatto preferito?
“Le frijoles (simile alla crema di fagioli, ndr) di mia nonna”
Che musica ascolti prima delle gare?
“Di tutto, mi piace molto la musica e ascolto tutti i generi”.
Per quanti anni ti vedi ancora in gruppo?
“Non lo so, ma non penso tanti”.
Cosa vedi nel tuo futuro?
“Mi vedo vecchio con la pancia a bere tante birre al giorno (ride)”.
Hai già pensato a cosa farai una volta appesa la bici al chiodo?
“Mi piacerebbe avere una tenuta con le mucche, è da anni che ci penso”.
Tutti abbiamo un sogno nel cassetto. Qual è il tuo?
“Lo sto vivendo adesso il mio sogno”.
Nella foto Fernando Gaviria, quarta tappa Vuelta a San Juan. Photo Credits: Sprint Cycling.