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Federico Guido

Un po' rockstar e un po' campione di disponibilità: così Pogacar unisce tutti

Nonostante sia ancora uno sport estremamente popolare e che vive del confronto e del contatto con la gente, il ciclismo moderno, in alcune circostanze e come accade più frequentemente in altre discipline, vede, alle volte, i suoi protagonisti isolarsi, chiudersi in una bolla e ignorare i richiami provenienti dal mondo esterno; un mondo che, di solito, li invoca a gran voce dietro transenne o sottili nastri delimitatori.

Alle partenze delle grandi corse, vuoi per la serie di operazioni da sbrigare prima dello start, vuoi per la tensione del momento e la concentrazione richiesta dalla prova, non è raro riscontrare questa dinamica e quindi, oltre a chi dispensa foto e strette di mano, vi è anche chi dribbla le attenzioni, più o meno pressanti, di chi cerca di fermarli.

Al via della Milano-Sanremo, e per la precisione al parcheggio dei bus delle squadre, c’è stato chi ha adottato questo comportamento e chi, invece, si è concesso ai fan ricevendo in cambio una proporzionata dose d’affetto. È questo, su tutti, il caso di Tadej Pogacar al quale sono bastati davvero pochi gesti per mandare in estasi il folto e anagraficamente variegato pubblico di presenti.

Con un sorriso e una calma stordente, Tadej non si è sottratto all’abbraccio dei tifosi che lo acclamavano, facendo sì che le persone attorno a lui percepissero l’aurea del, e ha esaudito quante più richieste possibili.

Tale apprezzata disponibilità, nell’arco di pochi istanti, ha finito per produrre scene a dir poco commoventi, generando una pioggia di sentiti “grazie” e dichiarazioni d’amore (sportivo), frenetici concerti di urla adoranti e addirittura a lacrime, vere e quanto mai genuine, di bambini che, ottenuto l’autografo del loro idolo, hanno finito poi con l’abbracciarsi ebbri di contentezza per la firma che questi aveva appena posto sui loro quaderni.

Assistere a episodi del genere è stato a dir poco riconciliante e, allo stesso tempo, incoraggiante: simili reazioni (che immediatamente portano alla memoria quelle viste, sia in passato sia di recente, attorno alle star della musica di fama internazionale) sono il segno che il fuoco della passione per le due ruote arde ancora forte nel cuore degli appassionati. E con gesti come quelli di Pogacar, un fuoriclasse capace come pochi di esaltare e unire le folle, può essere prima decisamente rinvigorito e poi, si spera, anche trasmesso ad altri.

(Shutterstock)