Sorrisi, fantasia e zero rimpianti: Contini si racconta per beneficenza
Basterebbe leggere i ritagli di giornale per cogliere la caratura dell'atleta Silvano Contini da Leggiuno, Varese, come Rombo di Tuono Gigi Riva: "Una maglia rosa che attacca", "in un Giro di mezze maniche Contini recita da Merckx". Basterebbe ricordare le oltre quaranta vittorie, il Giro del Piemonte del '79, i 14 giorni in maglia rosa, il podio al Giro dell'82 vinto da Hinault, le battaglie con Saronni, la Liegi-Bastogne-Liegi dello stesso anno, unica Monumento in bacheca, per rendersi conto del carisma di un corridore che ha saputo distinguersi in un decennio, gli anni '80, dominati da grandissimi campioni. Prima di chiudere, con le corse, a 32 anni, nell'anno in cui, il 1990, esplose Bugno, alfiere di una nuova generazione di atleti.
Ma basterebbe anche sfogliare l'album di fotografie che ne arricchisce la biografia (Sorrisi e fantasia. Il ciclismo di Silvano Contini, Edizioni Sunrise Media), scritta da Paolo Costa, per rendersi conto dell'uomo che è il classe 1958, passato professionista vent'anni dopo, al cospetto del grande Gimondi nella sua Bianchi: le fotografie nella falegnameria di famiglia, avventura professionale abbracciata dopo aver appeso la bici al chiodo, e quelle con gli amici e gli affetti più cari ne trasmettono quasi immediatamente le qualità umane. E lo conferma il fatto che Contini ha accettato di partecipare all'opera solo a patto che il ricavato fosse destinato in beneficenza a un ente o a persone particolarmente impegnate in uno dei tanti fronti della sofferenza.
Contini non è banale, non ricorda soltanto momenti belli ma passati: raccontandosi offre al lettore le esperienze fatte, il loro senso, le lezioni apprese, lasciando casa e scegliendo di tornarci, restituendo presto il tempo chiesto in prestito per allenarsi e competere. Lo fa in modo mai scontato, come mai è scontato incontrare uomini veri in gruppo, siano compagni di squadra, direttori sportivi, meccanici o altro tipo di addetti ai lavori. Di tanti ne racconta Contini attraverso una miriade di aneddoti, taluni inediti, che sono, come dice di lui l'autore, aria fresca per chi lo ha incontrato e ora lo legge. Ad essi si sommano i contributi di Gabriele Tacchini, Dario Ceccarelli, Luciana Rota, Sergio Gianoli, Angelo De Lorenzi, Riccardo Prando, che aiutano a completarne l'affresco.
Tra le tante fonti citate colpiscono le così indicate parole scelte da Marco Pastonesi per fotografare Contini: "potrebbe tirarsela", dice di lui, ricordando che "in tredici anni da professionista, oltre alle quattordici maglie rosa (e a quella bianca di miglior giovane al Giro '79), ha vinto una quarantina di corse, le ha vinte di tutti i generi, giri e tappe, classiche italiane e classiche monumento, cronoprologhi e crono coppie, cronosquadre e cronoscalate, e le ha vinte in tutti i modi, in volata e in fuga, in gruppetto o da solo. Invece ricorda, racconta, spiega come se quei primati, quelle vittorie appartenessero a un altro corridore. Più che modestia, semplicità. Più che umiltà, realismo. E nessun rimpianto, nessun rammarico, nessuna polemica". Un libro, in definitiva, che dovrebbero leggere i ragazzini che pedalando sognano di emulare le gesta dei campioni che ammirano. Quelli a cui, più d'una volta, Contini ha tenuto non solo la ruota, bensì ha testa. Talvolta battendoli, altre accettando di essere sconfitto. Ma sempre imparando qualcosa.
Sorrisi e fantasia. Il ciclismo di Silvano Contini, euro 15, può essere richiesto scrivendo a info@sunrisemedia.it Sunrise Media, via Caracciolo 29, 21100 Varese - Telefono 03322226239 oppure direttamente presso Cicli Botteon - Via Appennini 34, Cocquio Trevisago (Varese).