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Federico Guido

Da Lapeira a Carty: al Giro d’Italia 2023 record di ritiri

Non è stato un Giro d’Italia facile da portare a termine quello che, domenica 28 maggio, si è concluso celebrando ufficialmente la maglia rosa di Primoz Roglic. Pioggia, freddo, cadute, fatica e un Covid-19 tornato di gran carriera a funestare il gruppo hanno reso irto di ostacoli il cammino per Roma, meta raggiunta, dopo tre settimane di corsa, da 125 dei 176 partenti iniziali.

Ben 51 infatti sono stati i corridori che, in corso d’opera, sono stati costretti dalle circostanze ad alzare bandiera bianca, il numero più alto dall’edizione 2010. Quell’anno la Corsa Rosa (vinta da Ivan Basso su David Arroyo e un giovane Vincenzo Nibali) vedendo giungere a Verona 139 dei 198 partecipanti registrò 59 abbandoni, una cifra che nelle successive dodici edizioni del Giro non è mai stata neanche lontanamente sfiorata visto che il tassametro dei ritirati si è sempre fermato al di sotto di quota 50.

Quest’anno però le contingenze avverse, a partire dalla quarta frazione (addio del francese dell’AG2R Citroën Paul Lapeira) fino alla diciannovesima (Hugh Carty), hanno portato per la prima volta in 13 anni (e per la settima complessiva nel nuovo millennio) il computo totale dei forfait oltre la barriera del mezzo centinaio riducendo ai minimi termini alcune squadre (vedi la Soudal-Quick Step, rimasta con due corridori negli ultimi sei giorni di corsa) e togliendo di mezzo diversi protagonisti annunciati (su tutti Filippo Ganna, Aleksandr Vlasov, Tao Geoghegan Hart e soprattutto il campione del mondo Remco Evenepoel).

Tali perdite, chiaramente, hanno inciso sulle dinamiche di corsa e sull’approccio tenuto da alcune formazioni che, strada facendo, sono state obbligate a rimodulare obiettivi e condotta in gara. Il risultato è che, in conclusione, il Giro d’Italia 2023 si è rivelato più duro e selettivo di quanto già non ci si attendeva finendo addirittura per essere, numeri alla mano, la corsa a tappe di tre settimane con più ritiri delle ultime 28 disputate dalla Vuelta Espana 2013 (54 abbandoni).

Foto: Shutterstock