Tour de France, 7 italiani al via: mai così pochi dal 1983
Sono sempre più lontani i tempi in cui l’Italia, una delle culle della tradizione ciclistica, poteva fregiarsi del titolo di “nazione più rappresentata” al Tour de France. Alla fine dello scorso millennio, quando a onorare il tricolore si alternavano i vari Belli, Cipollini, Chiappucci, Bartoli, Fondriest, Bugno e Pantani, per sei edizioni consecutive dal 1994 al 1999 il nostro Paese è stato quello più presente in gruppo sulle strade della Grande Boucle mai schierando meno di 42 esponenti, tutta un’altra forza e un’altra presenza rispetto a quelle (più scarne) dei giorni nostri.
Quest’anno gli italiani che scatteranno da Bilbao per la Grande Depart saranno la metà di quelli partiti da Copenaghen nel 2022 ovvero 7, il numero più basso dal 1983 quando Alfio Vandi, Riccardo Magrini, Pierangelo Bincoletto, Nedo Pinori, Marco Groppo e Marco Franceschini (tutti compagni di squadra nella Metauro Mobili-Pinarello) furono gli unici azzurri a partecipare al Tour riuscendo tra l’altro, proprio con il Magro, nel non semplice compito di portare a casa una vittoria di tappa.
Tale missione, nel 2023 (a quattro anni dall’ultimo successo di tappa, ottenuto da Vincenzo Nibali il 27 luglio 2019 a Val Thorens) vedrà impegnati Gianni Moscon (alla seconda corsa a tappe di tre settimane della stagione dopo il Giro d’Italia disputato a maggio), Luca Mozzato (al secondo Grande Giro della carriera dopo il Tour 2022), Alberto Bettiol (dal 2019 sempre presente al Tour de France dove, come miglior piazzamento, vanta il 2° posto dell’anno scorso a Mende), l’unico italiano fra quelli presenti ad aver già alzato le braccia al cielo (nel 2013, nel 2014 e nel 2019) al Tour ossia Matteo Trentin e, dulcis in fundo, Giulio Ciccone il quale, nonostante sia ancora a secco di successi alla Grande Boucle, è stato l’ultimo azzurro a indossare la maglia gialla (per due giorni nel 2019) e, più in generale, l’ultimo a vestire una delle quattro maglie di leader della corsa (quella bianca dei giovani il 15 luglio 2019).
Dovrebbero invece sostanzialmente svolgere mansioni di gregariato (ma non è da escludere che in qualche circostanza possano anche avere il via libera per giocarsi le proprie carte) Jacopo Guarnieri, elemento fondamentale del treno Lotto Dstny per Caleb Ewan, e Daniel Oss, fido luogotenente di Peter Sagan che, oltre a salire a quota 11 partecipazioni al Tour (eguagliati Bontempi, Elli, Lelli e Roberto Conti al secondo posto della classifica degli italiani con più presenze alla Grande Boucle), raggiungendo Parigi potrà diventare il secondo corridore azzurro di sempre ad aver terminato più Giri di Francia (11) dietro a Matteo Tosatto (12).
Al limitato contingente tricolore, dunque, non mancheranno certo motivazioni e stimoli per far bene Oltralpe dal 1° al 23 luglio prossimi, giornate queste in cui l’Italia del pedale, nonostante l’esiguo numero di rappresentanti, proverà certamente a esaltarsi nelle ventuno frazioni disegnate da Aso e Christian Prudhomme cercando di togliersi importanti soddisfazioni.
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