Pedalando a Salta 'la linda' tra canyon, empanadas e salite
Un’altra avventura in giro per il mondo! Andrea Alessandrini, pedalatore e curatore del blog di bici e itinerari TravelsBeer, ci porta nella regione di Salta, in Argentina.
Il nord dell’Argentina è un vero e proprio paradiso per gli amanti della bicicletta. La regione di Salta, in particolare, offre tantissimo ai cicloturisti: canyon, città storiche, vigneti e strade uniche al mondo. In questo articolo propongo un tour che inizia e finisce a Salta, la capitale della provincia omonima.
La partenza da Salta è decisamente affascinante. Questa città è molto amata dagli argentini, che la denominano ‘Salta la linda’. Ed effettivamente Salta è una città molto bella! E’ splendida la sensazione di girare per le sue strade coloniali, per la Plaza 9 Julio, passando per la Basilica di San Francisco e il Cerro San Bernardo, fermandosi ovviamente a mangiare le tipiche empanadas, le migliori di tutta l’Argentina.
Da Salta ho iniziato a pedalare in direzione sud, seguendo la Ruta 68. La prima parte di questo tragitto non offre molto dal punto di vista naturale, ma è molto interessante per ammirare lo spaccato di vita argentina: infatti, ho attraversato vari piccoli paesi, dove gli abitanti si trovano per le loro tipiche parrillas (grigliata di carne). Dal punto di vista naturale, però, la Ruta 68 diventa spettacolare negli ultimi cinquanta chilometri prima di Cafayate. Infatti, la Ruta 68 entra in una zona di canyon magnifici: la Quebrada de Cafayate offre panorami meravigliosi! Non mancano le fermate obbligatorie: el Anfiteatro, las Ventanas, las Tres Cruces sono solo alcuni dei punti panoramici incredibili incontrati lungo la strada!
Una volta arrivato a Cafayate ho salutato la Ruta 68, immettendomi nella storica Ruta 40: ho festeggiato questo ingresso bevendo un po’ di vino nelle tipiche bodegas locali. Il giorno successivo ho dunque pedalato sulla Ruta 40, in direzione nord. Dopo circa trenta chilometri sono entrato nel famigerato ripio: la Ruta 40, infatti, è spesso sterrata, ed in alcuni tratti è veramente faticoso pedalare in quanto sulla strada si formano delle canaline, che sembrano dossi continui. Lungo questa parte di Ruta 40 ho incontrato piccoli paesi, tutti molto simili tra loro: sono infatti caratterizzati da una chiesa, da una scuola e da una manciata di case. La sensazione è quella di pedalare in mezzo al nulla: è, però, una sensazione piacevole. I paesaggi della Ruta 40, infatti, sono magnifici: la Quebrada de las Flechas, in particolare, è un canyon che lascia senza fiato per la sua bellezza!
Il paese più grande che ho incontrato è Cachi, che è una vera e propria chicca. La piccola Cachi, infatti, vanta una piazza molto caratteristica e due miradores che permettono di ammirare dall’alto questa zona del nord dell’Argentina. Poco dopo Cachi ho salutato la Ruta 40 per immettermi nella Ruta 33, un’altra strada storica argentina. La Ruta 33, infatti, ospita la famosa Recta del Tin Tin: questo rettilineo di circa dieci chilometri attraversa il Parque de los Cardones. Pedalare lungo questo rettilineo, attorniato da cactus giganteschi, ad una quota di circa 3.000 metri, è stata una sensazione meravigliosa! La Ruta 33, inoltre, passa per per la Cuesta del Obispo, a quota 3.360 metri: la discesa che porta verso El Maray è un vero e proprio paradiso per i ciclisti, ed il suo sterrato mi ha ricordato la famosa Carretera de la Muerte in Bolivia.
Da El Maray la Ruta 33 ritorna ad essere asfaltata: passando per El Carril sono tornato a Salta, completando questo meraviglioso giro di 510 chilometri, di cui circa un terzo sterrati!