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Federico Guido

Mondiali di ciclismo, presto Asia e Medio Oriente protagonisti

Secondo una prassi ormai consolidata l’Uci non ha perso tempo e, con largo anticipo, ha ufficializzato le sedi di alcune delle prossime rassegne iridate. In particolare, approfittando del primo storico super Mondiale in scena a Glasgow in Scozia, il massimo ente governativo del ciclismo internazionale ha annunciato che nel 2028 i titoli su strada verranno assegnati ad Abu Dhabi, capitale di una terra (gli Emirati Arani Uniti) dove, grazie all’Uae Team Emirates di Tadej Pogacar e a corse come l’Uae Tour, le due ruote negli ultimi tempi stanno acquisendo sempre più spazio e popolarità.

Tale scelta fa sì che, con le edizioni andate in scena nel 1990 a Utsunomiya (Giappone) e nel 2016 a Doha (Qatar), l’Asia sarà quindi teatro per la terza volta nella storia del Campionato del Mondo su strada, un evento che nei prossimi cinque anni, dopo Zurigo (Svizzera) nel 2024, Kigali (Ruanda) nel 2025, Montreal (Canada) nel 2026 e Alta Savoia (Francia) nel 2027, vedrà dunque coinvolti ben tre diversi continenti.

La zona del Medio Oriente poi, allargando il campo anche alle altre competizioni arcobaleno targate Uci, non sarà interessata in futuro solo dalle prove su asfalto visto che, come è stato comunicato a inizio agosto, sempre Abu Dhabi ospiterà i Mondiali su pista nel 2029 (il velodromo è attualmente in costruzione), mentre sarà l’Arabia Saudita a fare da sfondo sia ai Mondiali Gravel 2028 (in scena per l’occasione ad Alula) che agli Urban Cycling World Championships i quali, dopo l’edizione del 2022 e quella in programma nel 2024, andate in entrambi i casi alla già citata Abu Dhabi, torneranno a far rotta su latitudini simili con le rassegne 2025 e 2026 assegnate alla capitale Riyadh.

(Foto Shutterstock)