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Francesca Cazzaniga

Verso nuovi traguardi

Articolo tratto da BIKE Volume 11, edizione Winter gennaio-marzo 2023

Nella sua carriera ormai non manca nulla: a quasi 34 anni Elia Viviani è ancora competitivo e ha raggiunto di fatto tutti i più grandi successi che un ciclista possa sognare. E come se non bastasse, lo ha fatto sia su strada che su pista. In pista ormai ha conquistato tutto, bissando anche il successo iridato nell’Eliminazione, a Roubaix prima e Parigi poi, risultati ai quali si aggiungono gli otto ori europei e quello Olimpico di Rio 2016 nell’Omnium: “Il momento più bello è stato sicuramente l’oro di Rio”, confida a BIKE.

“La svolta nella mia carriera è arrivata dopo le Olimpiadi ed è lì che ho capito di poter puntare davvero in alto: l’oro mi ha dato la consapevolezza del campione. Poi ci sono tante altre grandi soddisfazioni nella mia carriera: la prima tappa al Giro nel 2015 (l’Albenga-Genova ndr) e la prima al Tour nel 2019 (la Reims-Nancy), lontane l’una dall’altra, e poi il Campionato italiano nel 2018. Ci sono anche tanti altri piazzamenti – prosegue – incluso il bronzo olimpico di Tokyo 2020”, dove Elia è arrivato da portabandiera insieme a Jessica Rossi. Lo scorso anno, però, è arrivata la sua vittoria più bella: il sì di Elena Cecchini che sull’altare gli ha giurato amore eterno, insieme per il resto della vita.

“È stata una giornata fantastica, passata troppo velocemente… con Elena ci siamo detti che sarebbe addirittura da rifare. Le emozioni sono state tantissime, eravamo in tanti e lì con noi c’erano i nostri familiari e gli amici di una vita. Poi siamo partiti per il viaggio di nozze che è stato bellissimo. Otto giorni in Namibia, dove abbiamo fatto il safari, e poi una settimana di relax alle Mauritius, dove abbiamo raggiunto Ganna e Consonni con le rispettive compagne”. Figli, insieme, ne desiderano. “Sì, posso svelare siano nei piani, io ed Elena parliamo spesso di famiglia. Anche Elena, però, ha una carriera a cui pensare ed è libera di farlo fino a quando ne avrà voglia. Ha il contratto in scadenza nel 2024, con un’opzione per il 2025, quindi vedremo”.

Elia Viviani con Elena Cecchini
Elia Viviani con Elena Cecchini (Getty Images)

Il giorno del matrimonio era il 22 ottobre, meno di una settimana dopo la conquista, il 16 ottobre, del secondo oro mondiale nell’Eliminazione per Viviani, al termine di una gara furba, cattiva e perfetta, proprio quando servivano rigore e precisione. Solitamente è una gran confusione la corsa a eliminazione, ci vogliono gambe, intelligenza e tattica: una volata dopo l’altra, l’ultimo a passare la linea d’arrivo viene eliminato: “Vincere per il secondo anno consecutivo la maglia iridata nell’Eliminazione è stato speciale. Anche perché è una delle specialità che preferisco. E riconfermarsi non è mai facile, sopratutto dopo una stagione non semplice… ma guardo avanti verso i nuovi obiettivi”, ha continuato Elia.

Quali saranno i prossimi obiettivi? “Vincere un altro oro olimpico a Parigi 2024 è l’obiettivo principale”, sentenzia. “Mi piacerebbe poi vincere il Mondiale con il quartetto – che è validissimo e fortissimo – e poi sogno la maglia iridata su strada: il percorso dei Mondiali di Glasgow di quest’anno mi incuriosisce, però per arrivarci ci sono prima dei passaggi fondamentali e innanzitutto devo tornare ad andare forte su strada”. Intanto Viviani si augura “di partire subito forte e quindi di tornare ad alzare le braccia al cielo anche su strada. Il mio obiettivo è centrare le dieci vittorie nei grandi giri, ma importante sarà anche tornare a vincere in corse di livello e quindi World Tour che non succede dal 2019, per presentarmi al Giro d’Italia, se farò parte della rosa dei partenti, in ottima forma”.

Aldilà degli obiettivi sportivi che sogni ha Elia? “Vincere l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024”, ripete, a conferma di quanto ci tenga, “e poi pensare al post carriera”. Idee? “Vediamo, dipenderà dalle occasioni che ci saranno nei pr ssimi anni. Dopo il 2024 (anno in cui scade il suo contratto con il Team Ineos Grenadiers, ndr) mi piacerebbe firmare per altri due anni. Parigi è sicuramente il più grande obiettivo di questi ultimi anni di carriera, ma altri due anni da corridore, oltre il 2024, ad oggi, li farei. Sto bene e ho le giuste motivazioni. Quello che è certo è che Parigi sarà la mia ultima Olimpiade”.

Elia Viviani per il nostro ciclismo è un tassello fondamentale, è l’uomo che insieme a Marco Villa ha rilanciato la pista azzurra. Velocista e pistard, vanta su strada 87 vittorie, 5 tappe al Giro d’Italia, 1 al Tour de France e 3 alla Vuelta di Spagna. Poi il tris nella Classica di Amburgo (nel 2017, 2018 e 2019) anni che lui stesso definisce i migliori della sua carriera, il tricolore nel 2018 e il titolo Europeo nel 2019 in maglia QuickStep: “In QuickStep sono stati i miei anni d’oro, i migliori insieme al 2017 con il Team Sky”, conferma senza dubbio alcuno. “Il periodo del lockdown invece è stato il più difficile, arrivavo da grandi stagioni e ho deciso di rimettermi in gioco con la Cofidis. Da quel momento non sono più tornato a essere quello di prima”.

Che errori ce ne siano stati non ha dubbio: “Certamente, alcuni miei altri dal lato della squadra”, precisa. “In QuickStep sono riuscito a ottenere 30 vittorie in due anni, andavo davvero forte e lì tutto sembrava semplice”. Su pista invece oro olimpico a Rio 2016 e bronzo a Tokyo 2020 nell’Omnium. Ai Mondiali: due ori, due argenti e due bronzi oltre a otto titoli europei. Ma il rimpianto più grande resta la sua prima Olimpiade, quella di Londra 2012: “In quell’occasione ho voluto ‘strafare’ e quindi ho corso sia su strada che su pista pagando poi di conseguenza. Se avessi preparato solo le Olimpiadi su pista forse oggi avrei una terza medaglia… nel 2012, infatti, sempre nell’Omnium, ero in corsa per l’oro ma ho chiuso solo sesto”.

Adesso però una nuova stagione bussa alle porte e per il veronese di Isola della Scala è importantissima per tornare ad alti livelli su strada e cercare la qualificazione olimpica in vista dei Giochi del prossimo anno. Elia è pronto per scrivere una nuova pagina di quel romanzo che ha trovato il suo avvincente svolgimento tra le strade e i velodromi di tutto il mondo.

(Foto: Getty Images)