All'incrocio tra mobilità e innovazione c'è una bicicletta
All'incrocio tra futuro e mobilità la bicicletta è in prima fila. Nell'ambito dell'appuntamento organizzato da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi (intitolato Incroci e transizioni), spazio, infatti, tra i tanti mondi convenuti a confronto in Piazza Mercanti, a due passi dal Duomo, anche alle due ruote a pedali. Sia perché in qualità di vicepresidente dell'Osservatorio bike economy era presente Silvia Livoni Colombo sia perché a tenere banco era il domani della mobilità sostenibile, in città ma non solo.
Mentre ricercatori del Mit, come Cosimo Accoto, e imprenditori visionari, come Alain Visser (ceo di Lynk & Co), si interrogano su come evolve il concetto di mobilità in un mondo dove le frontiere della sicurezza dialogano ormai quotidianamente con le prospettive offerte dall'innovazione digitale, Livoni Colombo ha ricordato che, in questo scenario, la bicicletta, l'e-bike in particolare, è destinata a giocare un ruolo sempre più da "protagonista". E lo testimoniano, ha sottolineato, "il tavolo sulla bike economy istituito presso la Camera di commercio, la call for solutions per la sicurezza dei ciclisti sulle strade, l'impegno per creare matching tra domanda e offerta di posti di lavoro in questo ambito nonché successi e prospettive di crescita del marketing territoriale legato alla bici, specie quella a pedalata assistita".
"Siamo ancora indietro rispetto ad altri Paesi d'Europa", ha ricordato la vicepresidente dell'Osservatorio bike economy, "ma ci siamo" e "il dato interessante è che 6,3 milioni di turisti che ogni anno raggiungono il nostro Paese utilizza a bici". Senza dimenticare che "nel 2022 in Europa sono state vendute 5,5 milioni di e-bike e il 50% degli spostamenti è stato grazie a una bici".
Per fare uno scatto in avanti, però, ha ricordato Livoni Colombo, "occorre fare di più sul fronte intermodalità e sicurezza: sono due ambiti d'intervento fondamentali". Riuscirci vorrebbe dire, anche per una città come Milano, avvicinarsi di più a uno standard universalmente riconosciuto come è Parigi, "una città 30 dove con l'e-bike arrivi prima che con la macchina e dove la prioritaria attenzione è riservata all'anello debole che sono proprio i ciclisti e i pedoni: è una forma di rispetto che da noi deve ancora attecchire".
Tutto questo mentre imprese e startup protagoniste dell'innovazione si confrontavano su guida autonoma e intelligente, fonti di energia sostenibili e logistica, treni, navi e aeroplani. La bicicletta non doveva mancare. E non è mancata.