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Santuario Monte Altino

Stefano Scacchi

Alla scoperta del 'Piccolo Gavia', la salita al Santuario del Monte Altino

Un anello di 20 chilometri che fa la gioia di ogni ciclista: Albino-Colle del Gallo-Monte Altino-Cene-Albino o viceversa. In un senso o nell’altro, a pochi chilometri da Bergamo. L’arrivo agli 813 metri di altezza del Santuario del Monte Altino è una tappa obbligata per chi vuole vivere una mattinata in bicicletta in uno scenario splendido.

Le caratteristiche altimetriche del tracciato suggeriscono di affrontare la salita partendo da Cene a 360 metri. Da qui si arriva in cima al Monte Altino in poco più di 5 chilometri, con diversi tratti superiori al 10% (massimo 11,7%). Ma lo sforzo è mitigato dalla cornice paesaggistica: la strada di fatto è quasi una ciclabile, con pochissimo traffico, e corre tutta tra boschi molto fitti.

Questa ascesa viene chiamata ‘Piccolo Gavia’ dagli appassionati. Un nomignolo che ha fatto breccia anche nella toponomastica. All’imbocco della salita, quasi fuori dall’abitato di Cene, lo certifica un cartello stradale di colore marrone, come quelli dedicati ai monumenti. Una trovata simpatica e inconsueta in Italia dove la vestizione delle salite ciclistiche non è sviluppata come in Francia. C’è qualche tornante, la pendenza è costante. Ma basta sapere cosa attende in cima per sopportare la fatica: la vista comincia ad aprirsi poco prima del Santuario, quando si inizia a intravedere il bellissimo arco di ingresso al complesso che circonda l’insediamento ecclesiastico costruito nel XVI secolo.

Il panorama è favoloso: una terrazza sulla Val Seriana, posizionata sotto con una visione molto verticale. Davanti a tanta bellezza viene naturale deviare per poche centinaia di metri fino ad arrivare al santuario e poi tornare sulla via principale per prendere un caffè al bar-ristorante riammodernato con uno stile molto accogliente. Verrebbe voglia di non riprendere più il cammino, tanto è speciale questo posto dove si respira un’atmosfera particolare, come succede spesso in corrispondenza dei santuari più isolati.

Ora al ciclista non resta che scendere in direzione del Colle del Gallo. A dire la verità c’è ancora qualche contropendenza con brevi risalite. Ma l’inconveniente non è tanto questo, quanto un fondo stradale in quel tratto piuttosto dissestato. La stradina, sempre avvolta nel verde degli alberi, sbuca direttamente in cima al Colle del Gallo, valico percorso come prima asperità della Gran Fondo Felice Gimondi che dal 2023 prenderà il nome di BGY Airport Gran Fondo.

Il versante verso Albino è molto morbido: c’è solo un brevissimo tratto all’8,7%. Per il resto si viaggia intorno al 6%. Si riabbraccia il fondovalle dopo quasi 9 chilometri. Chi vuole risparmiarsi uno sforzo significativo in salita può scegliere di invertire il senso di marcia scalando prima il Colle del Gallo e arrivando al Monte Altino dai 763 metri del valico meno impegnativo percorrendo in discesa il ‘Piccolo Gavia’. L’importante è arrivare lassù ai piedi del santuario per assaporare la bellezza di un luogo davvero magico.

(Foto: Santuarioaltino.it)