Sport, cicloturismo ed educazione nella prima tappa di Be Off
Al Salone d’Onore del Coni di Roma si è tenuta la prima tappa di Be Off - Cycling Meeting Hub, dedicata allo sport quale vettore di comunicazione ed educazione, ponendo al centro soprattutto le nuove generazioni. Lo sport è stato riconosciuto definitivamente in Costituzione lo scorso 20 settembre per il suo valore educativo, sociale, culturale e di promozione del vivere sano, ma i dati in Italia non sono incoraggianti: il 95% dei bambini non svolge un adeguato livello di attività fisica.
Per questo è fondamentale promuovere la cultura del movimento soprattutto nelle nuove generazioni, obiettivo primario del convegno, che intende creare momenti e tavoli di confronto sul tema, approfondendolo da diversi punti di vista con la partecipazione di esperti di diversi settori.
L’evento al Salone d’Onore del Coni, il primo del 2024, è stato moderato dal presidente dell’Osservatorio Bikeconomy Gianluca Santilli e si è aperto con il videomessaggio di saluto del Presidente Coni, Giovanni Malagò. Sono intervenuti Sonia La Rocca, delegata dell’Assessorato al turismo, ambiente, sport, cambiamenti climatici, transizione energetica, sostenibilità per la Regione Lazio; Antonino Viti, presidente Acsi; Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo; Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il credito sportivo; Andrea Girlanda, senior community, pr & media manager Italy di Komoot; Paolo Reali, sport nutrition specialist, e Sebastiano Venneri, sociologo e presidente Vivilitalia.
Venneri è entrato nel vivo del dibattito parlando del cicloturismo quale chiave di avvicinamento dei giovani allo sport: “Oggi questo segmento di popolazione spesso sceglie il luogo di vacanza proprio in base all’attrattività sportiva, valorizzando così il territorio”, ha dichiarato. “Dopo il boom del 2019 doveva arrivare un periodo di decrescita nella produzione, invece l’anno della pandemia è stato definito l’anno del Global Bike Boom, che ha rivoluzionato il mondo del cicloturismo, generando un nuovo modo di viaggiare, anche per via del progresso tecnologico con l’esplosione delle e-bike”.
Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il credito sportivo, ha fotografato lo stato dell’arte delle piste ciclabili con dati Istat che sottolineano progressi - tra il 2015 e il 2020 l’incremento del 20% di piste ciclabili - e margini di miglioramento del settore, come un forte divario tra nord e sud, gender gap e minore attività motoria rispetto alle medie europee, per un “italiano appassionato di sport ma molto ‘da divano col telecomando in mano’”. Per Quintieri le piste ciclabili sono investimenti che producono un ritorno sociale superiore alla media degli altri investimenti (pari a un effetto moltiplicatore di 4 per ogni euro investito, contro i 3 di media, ndr). Un effetto dato dal maggiore impatto sulla salute, sull’ambiente e sulla socialità.
Per il presidente Acsi Antonino Viti, “lo sport oggi riveste un forte valore simbolico. È infatti un mezzo per trasmettere l'insegnamento valoriale, il rispetto delle regole e degli altri. È uno strumento di educazione, formazione e conoscenza di altri mondi e altre culture”, fondamentale da insegnare in età scolare.
Cultura e insegnamento essenziali così come per Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo: “lo sport, e il ciclismo in particolare, sono la base per una crescita che poi, anche in ambito lavorativo, può dare risultati positivi. L’utenza del cicloturismo è altospendente ed ha abbattuto il concetto di stagionalità, rappresentando un’importante risorsa per il territorio nazionale (basti pensare che in Valtellina e Alto Adige la Bike economy ha doppiato il fatturato dello sci, ndr)”. Ma investimenti sono necessari, secondo Dagnoni, soprattutto in termini di sicurezza: “è necessario implementarla e renderla un elemento di cultura della bici, distinguendo le piste ciclopedonali da quelle ciclabili, carreggiate dedicate come in molte parti d’Europa”.
Conclusa la prima tappa a Roma, Be Off - Cycling Meeting Hub proseguirà il suo ciclo di convegni in tutta Italia: il 14 marzo a Brembate presso il Vittoria Park per parlare di bike economy; l’11 aprile a Grosseto con un focus sul turismo; il 23 maggio a Torino con un incontro incentrato sul lifestyle; il 27 giugno a Vicenza con una tappa dedicata alle infrastrutture e alle smart city. Chiusura del cerchio il prossimo 12 settembre al Misano World Circuit di Misano Adriatico, durante l’Italian bike festival, con gli Stati Generali della Bicicletta.