La sincerità contagiosa di Nova Eroica
Quando si parla di Nova Eroica Buonconvento non ci sono differenze linguistiche o d’età che tengano: ogni evento, a prescindere dalle condizioni meteorologiche in cui viene affrontato, dal dislivello e dal chilometraggio che presenta, è permeato da una sincerità forte, autentica, una sincerità che scalda il cuore e permette, superando ogni tipo di timidezza e diffidenza, di vivere un’esperienza vera, coinvolgente e indimenticabile.
Sono sinceri i sorrisi dei volontari ai ristori, la gioia di chi taglia il traguardo al termine della propria fatica, le battute scambiate davanti a una birra o un bicchiere di vino una volta smontati da sella, gli sguardi gettati oltre le colline a contemplare il panorama tra un tratto di strada bianca e l’altro ma anche la soddisfazione di chi, fratelli, fidanzati, padri, figli, amici di lunga data, ha trascorso del tempo insieme regalandosi una giornata all’aria aperta diversa dal solito. È a tutti gli effetti quindi anche contagiosa la sincerità che, sgorgando dalle meraviglie della Val d’Arbia e passando per la schiettezza delle sue persone, il calore della sua accoglienza e la genuinità dei suoi sapori in tavola, avvolge Nova Eroica Buonconvento, manifestazione che, nell’ultimo fine settimana, ha visto andare in scena la sua ottava edizione registrando la partecipazione di 1358 ciclisti (su 1560 iscritti) provenienti da ben 22 Paesi.
Non sono (solo) i numeri però a ripagare gli sforzi di Franco Rossi (Presidente di Eroica Italia), Giancarlo Brocci (deus ex machina de L’Eroica), del sindaco Riccardo Conti e di tutto l’apparato organizzatore ma, prima ancora, le espressioni di contentezza dipinte sul volto tanto di chi si è cimentato sabato su uno dei cinque tracciati approntati per l’occasione, quanto di coloro che hanno preso parte, venerdì, alla Social Ride Garmin assieme a grandi campioni del pedale e, domenica, allo spin-off dedicata alle famiglie e ai più giovani.
Negli occhi di tutti loro, da chi ha concluso con successo l’affascinante nonché impegnativa Epic Route (coi suoi 290 chilometri la novità di quest’anno) a chi è stato costretto a fermarsi per riparare forature lungo la strada, da coloro che si sono trovati a spingere a piedi la propria bici lungo gli impervi strappi sterrati fino ai genitori che hanno accompagnato e incoraggiato i propri bambini nella piovosa sgambata domenicale, si è potuta leggere distintamente la gioia di esserci, di aver assaporato con lo sguardo, le proprie gambe e il proprio palato posti incantevoli e di aver condiviso per un istante, un chilometro, una salita o l’intera prova la propria avventura a pedali con chi stava al fianco senza remore, freni o titubanze. In pratica, più semplicemente, alla maniera di Buonconvento e di Nova Eroica: semplicemente sincera.
(Foto Federico Guido)