Tadej divora anche il Cannibale
Tour de France 2024. Il secondo Grande Giro della stagione. Ventuno tappe (dalla storica partenza di Firenze a Nizza per un arrivo insolito con una cronometro dal Principato di Monaco a Nizza, causa vicinanza con l’inizio dei Giochi Olimpici di Parigi), diciannove giorni in Maglia Gialla (che si aggiungono alle venti in Maglia Rosa al Giro), ben sei le tappe conquistate in questa edizione della Grande Boucle, Tadej Pogacar ha così conquistato il suo terzo Tour de France (dopo quello del 2020 e 2021). Sei i Grandi Giri disputati dallo sloveno classe 1998 e portacolori della UAE Team Emirates, tutti e sei conclusi nelle prime tre posizioni. Mai una volta ai piedi del podio.
Pogacar ha così centrato la doppietta Giro-Tour che mancava dal 1998, diventando l'ottavo ciclista di sempre capace di vincere nello stesso anno le due più grandi corse a tappe, e lo ha fatto battendo ogni record, persino quello di Eddy Merckx che tra Corsa Rosa e Grande Boucle vinse undici tappe, Pogacar è arrivato a quota dodici: “Per alcune persone il fatto che corressi il Giro era solo una precauzione, un piano B per cautelarmi se non avessi vinto il Tour: non è così, la mia stagione sarebbe stata bellissima anche se avessi solo vinto il Tour, ma chiaramente essere riuscito a centrare questa doppietta (che mancava da bene 26 anni, ndr) mi porta in un’altra dimensione”.
Tadej Pogacar ha cambiato il ciclismo, con un dominio assoluto e lo ha fatto con la classe di un vero campione, uno dei più forti di tutti i tempi nella storia dello sport. Semplice e genuino, un esempio e un’ispirazione per tanti. Un ragazzo sempre gentile, pacato, rispettoso con i compagni e con gli stessi avversari con cui si da battaglia sulle strade. Il classico ragazzo della porta accanto, sempre disponibile e sempre pronto con un sorriso anche nei confronti dei suoi tifosi che lo seguono sulle strade di tutto il mondo.
Le parole che nessuno riesce a trovare davanti a tutta questa grandezza le ha dette direttamente Pogacar al termine dell’ultima frazione: “Non riesco a descrivere la mia felicità. Venivo da due Tour difficili nelle due passate stagioni, ho fatto tanti errori nel 2022 e nel 2023 ma questa volta è andato tutto alla perfezione. E’ una vittoria fuori dal mondo. Per la prima volta in un Grande Giro è andato tutto bene, sono sempre riuscito a rimanere in controllo grazie anche ad una squadra che non potevo deludere e che è stata eccezionale. Questa vittoria non è solo mia, ma è di tutta la UAE”.
Sul podio di Nizza, con alle spalle Place de Massena, insieme a Pogacar ci sono Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, rispettivamente secondo e terzo: “Questo è stato un viaggio folle, una battaglia contro loro due e insieme abbiamo scritto la storia”, ha dichiarato Pogacar durante la premiazione. Il prossimo appuntamento per Tadej non sarà la Vuelta di Spagna come in tanti speravano e pensavano ma sarà il Mondiale di Zurigo, in programma domenica 29 settembre: “Guardo la maglia di Campione del Mondo di Mathieu Van der Poel e penso che mi starebbe bene. I Mondiali saranno il mio prossimo obiettivo, ma so che troverò dei grandi rivali”.
(Photo credits: A.S.O./Billy Ceusters)