Parigi può tingersi d’azzurro
Trentacinque ori, 16 argenti e 12 bronzi. È questo il bottino olimpico, riscosso dall’edizione del 1900 a quella di Tokyo del 2021, da cui l’Italia del pedale riparte a Parigi 2024, rassegna a cinque cerchi dove gli azzurri proveranno a dare il loro apporto per spingere la nostra rappresentativa oltre il record di 40 medaglie complessive ottenute in Giappone tre anni fa.
Come di consueto, non sarà semplice per i nostri portacolori emergere in un contesto in cui (quasi) tutti i migliori interpreti delle varie discipline scenderanno in campo per ottenere un risultato che vale l’immortalità sportiva ma, nonostante ciò, è certo che anche chi vestirà la divisa tricolore sarà animato dalla medesima fame.
Ovviamente non basterà solo questa benzina per primeggiare sui rivali nelle gare in programma dal 26 luglio all’11 luglio: gli esiti dipenderanno chiaramente anche da un’altra ampia serie di fattori come fortuna, sensazioni personali, condizioni atmosferiche, colpo d’occhio, talento, capacità di non sentire la pressione, amministrare le proprie forze e riuscire a dare qualcosa in più.
Non è da tutti riuscire a controllare ognuno di questi aspetti ma è proprio fra coloro che all’interno di ogni contingente sapranno padroneggiarli al meglio che usciranno i prossimi campioni e medagliati olimpici, titoli che, ci si augura, alla chiusura dei Giochi, possano vantare anche molteplici ciclisti italiani. Tra questi, alla vigilia, chi ha le credenziali migliori per puntare a mettersi un alloro olimpico al collo nelle prove su strada sono Elisa Longo Borghini e il conterraneo Filippo Ganna.
La prima, fresca vincitrice del Giro d’Italia Women, ha dalla sua un’ottima condizione e, con questa, può certamente ambire a difendere (se non migliorare) i due bronzi consecutivi conseguiti a Rio de Janeiro e Tokyo nella gara in linea e aspirare a un risultato di prestigio in quella a cronometro (5ᵃ in Brasile, 10ᵃ in terra nipponica). Il secondo, invece, è uno dei primissimi favoriti della prova contro il tempo, un appuntamento dove il campione italiano di specialità darà il tutto per tutto per centrare il bersaglio grosso prima di lanciarsi in pista insieme a Jonathan Milan, Simone Consonni e Francesco Lamon per difendere l’incredibile oro vinto nel 2021 contro la Danimarca.
Come quello maschile, anche il quartetto femminile (oro europeo lo scorso gennaio) con Elisa Balsamo, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster ha concrete opportunità di attaccare il podio olimpico. Un traguardo che, non da primissimi favoriti, potrebbero centrare sempre nell’ovale di Saint-Quentin-en-Yvelines Elia Viviani (campione olimpico nell’omnium nel 2016), Chiara Consonni (in coppia con Martina Fidanza nella madison) e Letizia Paternoster.
Molto più complesso, invece, che si riesca ad andare a medaglia nel BMX, nella MTB e nella gara in linea maschile su strada, discipline ed eventi dove sono altri atleti rispetto ai profili degli azzurri a vantare quei favori del pronostico che in ogni caso, anche da underdog, i nostri rappresentanti proveranno a sovvertire spinti da quello spirito olimpico che spesso, nel corso delle varie edizioni, ha portato ad assistere a imprevedibili sorprese.
(Nella foto in alto Filippo Ganna in azione a cronometro: credits Shutterstock)