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Stefano Scacchi

L'ultimo scatto, la cicloscalata più poetica

È la cicloscalata dall’ispirazione più poetica in circolazione. Si chiama ‘L’ultimo scatto’ per ricordare l’ultima volta in cui Marco Pantani si alzò sui pedali per staccare tutti. Era il 30 maggio 2003, 19a tappa del Giro d’Italia: la Canelli-Cascata del Toce, con arrivo nella parte più settentrionale del Piemonte.

Pantani partì a pochi chilometri dall’arrivo, all’altezza del paese di Canza (1.418 metri di altitudine) ma il gruppo guidato da Gilberto Simoni non gli lasciò spazio. Meno di nove mesi dopo il Pirata se ne andò da solo in quella stanza devastata di un residence di Rimini. Anche se di fatto Pantani non se ne è mai andato se l’affetto della gente lo tiene ancora vivo in modo così commovente. Pantani non vinse quel giorno solo per le classifiche. Ha vinto nel cuore di tutti se, a 21 anni di distanza, un ex corridore dilettante, Massimo Fiumanò, vicepresidente dell’Ossola Cycling Team, ha deciso di ideare ‘L’ultimo scatto’. Si tratta di una ciclo-scalata di 14,3 chilometri da Valdo a Riale, pendenza media del 9%, lungo la strada percorsa quel giorno dalla carovana rosa. La prima edizione si è svolta il 22 giugno. Hanno partecipato circa un centinaio di cicloamatori. Tutti sono transitati davanti una bellissima immagine, collocata una settimana prima della ciclo-scalata, in concomitanza con l’ultimo tornante prima della Cascata del Toce: una rete mesh, di quelle che si usano per coprire le facciate dei palazzi durante i lavori, riproduce lungo il muraglione del tornante l’immagine dell’ultimo scatto di Pantani.

Claudio Chiappucci

“Ho preso come modello una foto che realizzai a bordo strada nel 2003 e l’ho trasformata in questo grande disegno grazie a un mio amico che si occupa di grafica pubblicitaria a Domodossola”, racconta Fiumanò che vorrebbe col tempo trasformare questa installazione in un vero e proprio murale affidato ad artisti di rilevanza nazionale. L’iniziativa dell’Ossola Cycling Team ha già raccolto tanti complimenti. Il 22 giugno era presente Claudio Chiappucci perché il giorno dopo era in programma la Gran Fondo Diablo dopo 21 anni di assenza. E c’era Davide De Zan, il figlio del mitico Adriano, impareggiabile telecronista del ciclismo sulle reti Rai, al quale la Val d’Ossola ha dedicato un monumento nel 2003, proprio in occasione della tappa dell’ultimo scatto del Pirata, ora ricordata dalla ciclo-scalata più emozionante d’Italia.  

(La foto di Claudio Chiappucci è di Ossola Cycling Team)