La Certosa a portata di bici
C’è chi la sceglie come tappa fissa per allenarsi, chi invece la considera l'uscita del weekend. In bici da Milano verso la Certosa di Pavia c'è sempre qualcuno a cui sorridere anche solo con gli occhi. È una delle destinazioni facilmente raggiungibili se si vuole uscire dalla grande città. Andiamo allora insieme in direzione sud, percorrendo circa 30 chilometri tra acqua, vecchie cascine, trattori e aironi.
Da Milano il percorso è semplice e lineare, tutto dritto lungo il Naviglio Pavese. Se si vuole scegliere un luogo iconico per la partenza, lo si può fare in pieno centro dal Duomo, però, per evitare di perdere tempo tra semafori e traffico meglio partire dalla Darsena, oggi cuore della movida milanese, ma un tempo storico porto del via vai commerciale meneghino. Lungo la strada, per lo più asfaltata, si incontrano biciclette di ogni tipologia, ma anche gente che cammina, corre o pattina. Può capitare di vedere genitori con i bambini in abbigliamento da mini-ciclista, alle prese con le prime corse sulle due ruote. Un itinerario vivace che profuma di campagna e in un certo senso ti fa assaporare un pizzico dell’emozione del viaggio in bici. Almeno per qualche ora. Non siamo troppo lontani da casa. In più, volendo, una volta raggiunta la meta c’è sempre l’opzione del treno di ritorno.
Si pedala lungo l’alzaia, la strada che fiancheggia il naviglio, utilizzata in passato per trainare le imbarcazioni controcorrente. Ci sono delle piccole deviazioni possibili del percorso, come tra Trezzano e Gaggiano, dove allungandosi fino al laghetto di Boscaccio si fa visita al bacino artificiale oggi rinaturalizzato con una bellissima cascina location di eventi. Ancora prima, all’altezza della Conca Fallata, c’è la chiesetta di Santa Maria la Rossa che ha dato il nome al quartiere “Chiesa rossa”. Arrivati a Buccinasco manca poco più di un’ora di pedalata per arrivare a destinazione. Chi non vede l’ora di arrivare in tempo per visitare la Certosa, può continuare dritto lungo l’Alzaia Pavese. Chi invece ha voglia e curiosità per girare un po’ intorno, può svoltare a destra verso la piazzetta del Castello Visconteo di Buccinasco. Da lì si possono attraversare i paesini del Parco Agricolo Sud per arrivare alla Certosa attraverso strade alternative. Il panorama è sempre verde, con campi di granturco o risaie, piccolissimi boschi e borghi con casette basse e camper ben in vista. La domenica si sentono le voci dei ragazzini che giocano in giardino, mentre nelle piazzette si incontrano signore e signori ben vestiti con in mano un vassoio di pasticcini.
È facile, quando si ha tempo a disposizione, che anche un itinerario così semplice si possa trasformare in una giornata di puro cicloturismo. Occhio solo a non rimanere delusi all’arrivo, perché il monastero chiude per più di due ore all'ora di pranzo. A quel punto, se il cancello è chiuso, ci si mette l’anima in pace e si fa una pausa a base di gnocchi e vitello tonnato in una delle trattorie lì vicino, oppure piccola pausa in un bar e via con la promessa di tornare a visitare il monastero. La Certosa di Pavia è infatti un luogo di rara bellezza, introdotto da un lungo viale di tigli alti e snelli. La gentilezza dei monaci poi accoglie in un’atmosfera surreale di pace e silenzio che si respira già all'ingresso. Ogni volta che ce n'è bisogno, vale la pena tornarci. Anche solo per pedalare.
(Foto Shutterstock e Marzia Papagna)