Immagine

Redazione

L'Agnello chiude Terre del Monviso

Domenica 1° settembre torna L’Agnel 2744, la salita non competitiva in bicicletta da Pontechianale al Colle dell’Agnello, in valle Varaita, con strada chiusa al traffico dei veicoli a motore e riservata ai soli ciclisti, su qualunque tipo di bicicletta, anche elettrica.

Sarà l’ultima tappa dell’edizione 2024 di Scalate leggendarie nelle Terre del Monviso, iniziata il 22 giugno con la salita a Pian del Re. È un’iniziativa – organizzato da Terres Monviso, dalle Unioni Montane Valle Stura, Valle Grana, Valle Maira, Valle Varaita, Comuni del Monviso e Barge-Bagnolo e dal Comune di Saluzzo con la collaborazione tecnica di Velo Caraglio e Vigor Cycling Team, Regione Piemonte – che richiama sempre più appassionati da ogni parte d’Italia: nelle salite precedenti si sono registrati 1.500 ciclisti. Nelle prime due edizioni sono stati in tutto 6.500.

La partecipazione è gratuita e la partenza sarà alla francese, tra le ore 9 e le 11. Il ritrovo è fissato presso l’ufficio turistico di Pontechianale, in borgata Maddalena: tutti coloro che si registreranno riceveranno, com’è ormai tradizione per questi appuntamenti, un talloncino commemorativo da posizionare sulla propria bicicletta. La strada sarà chiusa ai veicoli a motore fino alle ore 14, tra l’ex dogana in borgata Chianale e il Colle, chiuso anche dal lato francese per una data della Tournée des Grand Cols, evento cicloturistico analogo a Scalate Leggendarie. Al Colle verrà allestito un rinfresco gratuito per tutti i partecipanti con prodotti del territorio.

Il Colle dell’Agnello, con i suoi 2.744 metri di quota, è il valico transfrontaliero asfaltato più alto d’Europa con pendenze che mettono alla prova anche le gambe più allenate. È uno dei pochi colli a poter vantare di essere stato inserito sia nel percorso del Giro d’Italia, dove fu teatro di imprese da parte di Marco Pantani nel 1994 e Michele Scarponi nel 2016, che in quello del Tour de France, nel 2008 e 2011. Un monumento in legno alla sommità del colle ricorda proprio Scarponi, l’Aquila di Filottrano.

(Photo courtesy: Terres Monviso)