Il tour dell'Altopiano di Cherz
Queste montagne, nel cuore delle Dolomiti, sono state terre di confine tra i Regno d’Italia e l’Impero Austro-Ungarico quando, nel 1915 scoppiò la Prima Guerra Mondiale. Teatro di alcune delle più tragiche e spettacolari azioni della Grande Guerra nelle Dolomiti (ad esempio, l’enorme detonazione del Col di Lana), Livinallongo è ancora oggi un museo a cielo aperto per quel triste capitolo della storia europea e mondiale.
Il comune, che ha il proprio cuore amministrativo a Pieve e turistico ad Arabba, conta poco più di 1.200 abitanti e ben 17 frazioni disseminate su un territorio di oltre 100 chilometri quadrati. Le due ruote in queste terre sono benvenute: che si tratti di cross-country, cicloalpinismo, enduro o perfino freeride, ma anche ciclismo su strada tutti troveranno soddisfazione. Dalle piste ciclabili al fondovalle ai sentieri d’alta montagna Livinallongo offre meravigliose esperienze a ogni tipologia di ospite. Una cosa importante: siamo in un territorio ricco di salite e discese dove la pianura è occasionale. Ci sono tour di ogni difficoltà.
Per gli stradisti la sfida più affascinante è il giro del Sella, percorribile anche per gli amanti delle ruote grasse. Noi siamo andati alla scoperta del territorio e dei borghi che lo compongono con un giro che può essere replicato da chiunque (specie se con una bici a pedalata assistita). Siamo partiti dalla chiesa di Pieve di Livinallongo in direzione Arabba pedalando su asfalto lungo la Strada Statale. Si sale con un falsopiano ideale per scaldare i muscoli! A Renaz abbiamo girato a destra seguendo le indicazioni per Cherz, tratto sempre asfaltato ma con una pendenza maggiore. Si tratta di una frazione che conta 60 abitanti con la piccola chiesa che ne è il cuore. Il panorama è invidiabile con la vista che spazia dal massiccio del Sella ai monti Civetta e Pelmo. La frazione comprende l’abitato di Masarei.
Superati entrambi abbiamo proseguito per circa un chilometro verso Malga Cherz su una strada con alcuni strappi ripidi e fondo sterrato abbracciata dagli alberi. In prossimità della malga, il bosco ha lasciato il posto ai pascoli, e la vista ha potuto nuovamente spaziare sulle vette circostanti. Da Malga Cherz abbiamo proseguito, sempre su sterrato, in direzione di Contrin e Corte. La prima frazione era zona di passaggio per raggiungere la Val Badia, Bolzano e Bressanone attraverso il passo dell’Incisa. Oggi conta 18 abitanti, poco più della metà rispetto a Corte (33 abitanti) che ha una chiesa dedicata alla Madonna della neve.
A Corte c’è anche il Forte che fa tornare alla mente gli antichi fasti di questa area. Sentieri sterrati si alternano a tratti asfaltati verso la statale che riposta a Pieve dei Livinallongo, punto di partenza del nostro tour.
(Photo credits: Roberto De Pellegrin, Arabba Fodom Turismo)