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Redazione

Mondiali, bronzo a Longo Borghini

di Salvatore Riggio

Al Mondiale di ciclismo di Zurigo, nella prova femminile su strada, arriva un’altra medaglia per l’Italia: il bronzo di Elisa Longo Borghini, che per un attimo ha fatto sognare i tifosi. Sembrava potesse indossare la maglia iridata, invece l’azzurra sale sul gradino più basso del podio, arrendendosi in volata. L’oro va alla belga Lotte Kopecky, ciclista eccezionale che conserva il titolo mondiale un anno dopo il trionfo di Glasgow (in Scozia era arrivata da sola sul traguardo).

Le prime a prendere un’iniziativa sono la spagnola Sara Martin, la lussemburghese Nina Berton e la svizzera Caroline Baur, ma a 50 chilometri dall’arrivo c’è stato il tentativo di una delle favorite, l’olandese Demi Vollering (che ha chiuso in quarta posizione). Elisa Longo Borghini non ha mai mollato. È sempre rimasta nel gruppo, seppur non aiutata dalle altre azzurre. Nonostante il mancato aiuto, Elisa Longo Borghini ha dimostrato di avere un’ottima condizione e di poter lottare fino all’ultimissimo metro. Tanto che a un certo punto ha staccato Lotte Kopecky. Negli ultimi chilometri, però, il drappello di testa si è ricompattato. E a 5 km dall’arrivo l’azzurra ci ha provato ancora, ma senza fare il vuoto.

Nella volata finale la belga, campionessa in carica, ha sfruttato le sue doti da velocista, bissando l’oro dell’anno prima davanti alla statunitense Chloe Dygert e a Elisa Longo Borghini, che ha conquistato il bronzo. È il terzo al Mondiale Elite dopo quelli nel 2012 e nel 2020, oltre ai due bronzi ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 e a Tokyo 2021.

«Non mi è mancato nulla, le altre sono state brave a non lasciarmi spazio. Sono contenta, non ho nulla da recriminare e orgogliosa di questo risultato. Una medaglia che dedico alla mia famiglia e a tutto lo staff della Nazionale, che mi ha messo nelle condizioni migliori. Un ringraziamento speciale alle mie compagne di squadra. Ad Elisa Balsamo, che il primo ottobre si sposa e oggi era qui a correre per aiutarmi e a Soraya Paladin, che ha dimostrato il suo valore e ha riscattato la gara a cronometro», ha spiegato la piemontese.

Per quanto riguarda Lotte Kopecky, seconda nel 2024 al Giro d’Italia dietro Elisa Longo Borghini e vincitrice della Strade Bianche e della Parigi-Roubaix, è il 48° successo in carriera. «Questa vittoria è anche per lei», la dedica della belga a Muriel Furrer, morta per le conseguenze della caduta nella gara juniores di giovedì. La corsa, infatti, si è aperta con un minuto di silenzio e con il pianto delle nazionali svizzere.

(Photo credits: SprintCyclingAgency)