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Redazione

Baldato spiega i segreti di Tadej

Fabio Baldato spiega i segreti del fuoriclasse che sta riscrivendo la storia del ciclismo con un 2024 incredibile, concluso dall’ennesimo trionfo in solitaria: il Giro di Lombardia vinto con oltre tre minuti su Remco Evenepeol secondo.

Secondo l’ex professionista italiano, ora direttore sportivo della Uae Emirates, le ragioni di questo dominio di Tadej Pogacar vanno ricercate nella reazione dello sloveno ai due Tour persi contro Jonas Vingegaard nel 2022 e 2023: «Dopo due Tour chiusi al secondo posto, è stato molto più puntiglioso, dall’allenamento alla nutrizione curando ogni dettaglio», ha detto Baldato intervistato da BIKE in edicola da venerdì scorso.

Baldato parla anche dei suoi celebri incitamenti dell’ammiraglia, compreso quello che l’ha reso famoso: il discorso motivazionale proprio nei confronti di Pogacar al Giro delle Fiandre 2023, vinto dallo sloveno: «È stata la corsa più bella vissuta con Tadej. Ma bisogna ricordare anche il Fiandre del 2022 dove è arrivato quarto essendo alla prima esperienza. Tadej è un corridore che si carica ma bisogna fare attenzione: deve essere un qualcosa in crescendo verso la fine, verso i momenti cruciali. Altrimenti rischi di mandare i corridori fuori giri. Va bene la motivazione, l’impulso dalla macchina ma non bisogna esagerare. Non è una questione semplicemente di urlare alla radio, c’è un discorso di colloquio, ragionamento, condivisione del modo di correre».

Tenendo presente che lo sloveno in gara segue molto il suo istinto: «Una cosa di Pogacar che mi piace molto è che non ascolta alla lettera. Con lui devi confrontarti sul piano di corsa sentendo le sue idee. È una strategia condivisa».