3459 km e 50mila di dislivello: dalla Bulgaria a Roma il nuovo Giro d’Italia
La 16a partenza dall’estero, dal Mar Nero, fino al Circo Massimo di Roma. In mezzo 3.459 km, 50mila metri di dislivello in 21 tappe con 7 arrivi in salita, una lunga cronometro individuale, 8 tappe di pianura e 7 di media montagna. Questa la carta d’identità del Giro edizione 109 che andrà in scena da venerdì 8 a domenica 31 maggio 2026, presentato all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma. Presentato anche il Giro d’Italia Women, che partirà il 30 maggio dalla Romagna per poi terminare il 7 giugno a Saluzzo.
All’evento hanno partecipato numerosi volti noti dello sport, dello spettacolo, delle istituzioni e delle aziende partner della Corsa Rosa. Dai padroni di casa, il presidente di RCS MediaGroup Urbano Cairo e l’Amministratore Delegato di RCS Sports & Events Paolo Bellino, ai vincitori i vincitori delle ultime edizioni al maschile e al femminile, Simon Yates ed Elisa Longo Borghini, oltre al due volte vincitore Vincenzo Nibali che ha svelato il percorso con i suoi punti cruciali.
Tra le autorità presenti Rosen Zhelyazkov, il Primo Ministro della Bulgaria, che ospiterà la Grande Partenza composta da tre frazioni che dal Mar Nero porteranno alla capitale, Sofia. Presente anche Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, che ospiterà il Grande Arrivo del Giro per la quarta volta consecutiva.
Il Percorso
In Bulgaria la prima maglia rosa, a Burgas, dovrebbe essere ad appannaggio di un velocista. Qualche insidia nella tappa successiva, di 220 km, verso Velko Tarnovo. Sbarcato in Italia a Catanzaro, il Giro risalirà la penisola attraverso tappe mosse a Potenza e Napoli prima del vero banco di prova in Abruzzo. La settima tappa, di 246 km da Formia al Blockhaus potrebbe regalare le prime sorprese. Dopo la tappa dei muri marchigiani a Fermo, altro snodo importante della prima metà di Corsa è l’unica ma lunga prova contro il tempo. Da Viareggio a Massa, in 40,2 km potrebbero arrivare i primi grandi distacchi.
I passaggi alle Cinque Terre (Chiavari) e al Lago Maggiore (Verbania) faranno da antipasto al primo vero tappone, interamente in Valle d’Aosta. Da Aosta a Pila, 133 km con 5 GPM e l’ultima asperità di 17km al 7%. La seconda settimana si chiuderà con il ritorno a Milano, sede di arrivo di tappa per la 90a volta nella storia. La terza settimana sarà molto dura, con 4 arrivi in salita su sei tappe. Dopo il giorno di riposo una frazione interamente sviluppata in Svizzera e l’insidiosa scalata finale a Carì. I passaggi ad Andalo e al Muro di Ca’ del Poggio sono la preparazione alle ultime due frazioni di alta montagna. La dolomitica Feltre-Alleghe (Paini di Pezzé) con 5 GPM in 150km prima, la doppia scalata al Piancavallo (in ricordo del cinquantennale del terremoto in Friuli) poi saranno gli ultimi arbitri della corsa prima della “passerella” finale nella Capitale.
I numeri in sintesi
3.459: i km di questa edizione
50.000: i metri di dislivello
16: le partenze del Giro d’Italia dall’estero
8: i Grandi Arrivi a Roma
40.2: i km a cronometro che verranno affrontati
90: gli arrivi di tappa del Giro a Milano
4: Il passo Giau è Cima Coppi per la 4^ volta dopo il 1973 (Jose Manuel Fuente); 2011 (Stefano Garzelli); 2021 (Egan Bernal).
Dalla Romagna a Saluzzo passando per il Colle delle Finestre: svelato il Giro Women
Svelato anche un Giro Women leggermente modificato nella formula (una tappa in più) e nella collocazione all’interno del calendario internazionale un mese prima, in concomitanza con l’arrivo del Giro degli uomini). Da Cesenatico il 30 maggio a a Saluzzo il 7 giugno, per un totale di nove tappe, 1.153,7 km e 12.500 metri di dislivello complessivo. Due gli arrivi in salita in programma: la cronoscalata a Nevegal e Sestriere, al termine di una vera e propria frazione “monstre” che includerà, per la prima volta nella storia della corsa, la scalata al Colle delle Finestre, designata anche come Cima Alfonsina Strada.
Inizio soft, con le prime due frazioni, a Ravenna e Caorle, adatte alle ruote veloci, prima delle insidie in Fiuli (Buja) e soprattutto la cronoscalata da Belluno al Nevegal di 12,7 km, vista nel Giro 2011 (vittoria di Contador su Nibali, ndr). Non banale la successiva tappa, sempre nel bellunese, a Santo Stefano di Cadore prima di “rifiatare” a Brescello e a Salice Terme. Il penultimo giorno, la prima storica scalata al femminile del Colle delle Finestre più la scalata finale a Sestriere, arbitro forse definitivo della Corsa prima del finale a Saluzzo, dove qualora ci fossero pochi secondi tra le pretendenti potrebbero esserci gli ultimi tentativi.