Bardet racconta in un documentario il suo passaggio dalla strada al gravel
"Il ciclismo è talmente duro che non forzerei nessuno a praticarlo". È una delle frasi più belle del documentario con il quale Romain Bardet racconta il suo passaggio dalla strada al gravel, la nuova dimensione della sua carriera ciclistica dopo aver lasciato il gruppo a giugno al termine del Giro del Delfinato. Si intitola 'A quiet shift', un cambio tranquillo, ed è realizzato da Lapierre, azienda di biciclette francese partner del Team Picnic-PostNL, e dallo studio Almo Film.
Dopo anni da protagonista (due volte sul podio del Tour), Bardet, amatissimo dal pubblico francese, ha voltato pagina, per immergersi nel mondo del gravel, per riscoprire la pura gioia di andare in bici. Nelle immagini di questo cortometraggio si vede il padre di Bardet, che lo segue sulle strade delle gare: "È l'ultima salita", dice il papà al termine dell'ultima ascesa di Romain sulla strada con un cartello di incitamento. Ed è protagonista il figlio Angus, con il quale il ciclista francese condivide le prime pedalate nei boschi intorno a casa. Senza esagerare perché vale la regola della frase citata all'inizio di questo articolo.
'A Quiet Shift' racconta la personalità discreta di un uomo umile, un campione che, in silenzio, cerca una nuova idea di libertà. E inizia a prendersi le prime soddisfazioni come dimostrano le vittorie nella Monsterrando 2025, una delle manifestazioni più importanti nel settore del gravel, sulle strade del Monferrato, e nella 66 Degrés Sud sui Pirenei francesi.