Alla scoperta dei Monti Frentani e dell’entroterra vastese: seconda parte
Affrontati i primi 32 chilometri da Lentella a Torrebruna, riprendiamo il nostro viaggio lento e immersivo sulle colline della provincia di Chieti pedalando lungo la seconda parte della traccia “P”. In questo frangente, per pochi chilometri procederemo in direzione sud-ovest fino a toccare il punto più meridionale della traccia prima di indirizzarci in maniera convinta, aiutati dalla strada che tenderà a scendere nella sezione finale, verso nord.
Traccia “P”: da Torrebruna a Colledimezzo
Ripartiti da Torrebruna, la strada sale dolcemente per 6 chilometri fino al bivio per Schiavi d’Abruzzo che propone subito il primo interrogativo di giornata: deviare dal tracciato originale o meno? Gli appassionati di storia e archeologia non avranno dubbi sul da farsi visto che il paese (a cui si arriva dopo aver scollinato ai 1.165 metri di Colle Pizzuto) e soprattutto l’Area Sacra dei Templi Italici (circa 3 chilometri più a valle) permettono di fare un tuffo nelle affascinanti vicende dei Sanniti, popolo che a lungo ha dominato la zona lasciando rilevanti reperti e tracce di sé in tutto il circondario.
Percorsa a ritroso la strada per arrivare a questo importante sito, l’itinerario continua agevolmente a mezzacosta dando modo di apprezzare le ampie vedute sui verdi dorsali circostanti punteggiati da cespugli gialli di ginestra e grappoli di abeti bianchi. Con gli occhi e il cuore in totale armonia con l’ambiente, si tocca il comune di Castiglione Messer Marino (celebre per aver dato ai natali al padre del pilota automobilistico Juan Manuel Fangio, ricordato con un murale) subito oltrepassato il quale si giunge alla “Cima Coppi” del viaggio (1.060).
Non restano da percorrere, a questo punto, che gli ultimi 17 chilometri (tutti in leggera discesa) verso Colledimezzo lungo i quali un’altra breve sosta la meritano il borgo di Montazzoli e il medievale Castello Franceschelli. Dato un occhio a quest’ultimi non c’è altro da fare che lasciarsi trascinare dalla pendenza fino al bivio sulla strada provinciale 216 dove virtualmente è posto il traguardo di questa avventura.
La scheda
Nome: itinerario “P”
Partenza: Torrebruna
Arrivo: Colledimezzo
Lunghezza e dislivello positivo (esclusa la deviazione a Schiavi d’Abruzzo e ai Templi Italici): 33,6 km e 410 metri
Lunghezza e dislivello positivo (inclusa la deviazione a Schiavi d’Abruzzo e ai Templi Italici): 54,5 km e 1.190 metri
Bici consigliate: e-bike, gravel e da strada
Un’alternativa mozzafiato
Per chi fosse equipaggiato con una mountain bike (meglio se elettrica qualora il grado di preparazione atletica non fosse dei migliori) e volesse appagare ulteriormente la propria vista, la conformazione dei Monti Frentani offre molto spesso, lungo le tracce principali della Rete Ciclabile della Provincia di Chieti, anche scenografiche deviazioni su strada sterrata.
È questo il caso di quella che si può imboccare al km 51 dell’itinerario “P” prendendo sulla destra la mulattiera bianca che si eleva sul versante ovest di Colle dell’Albero. In poco meno di due ripidi chilometri di salita si raggiungono i 1.150 metri d’altitudine, una quota che, unita alla posizione favorevole, concede di godere di una vista a 180 gradi sulla vallata circostante, i lontani picchi della Maiella e, addirittura, alcuni scampoli di mare.
Quest’ultimi diventano più nitidi iniziando la lenta ridiscesa verso la Big Bench #226 che segna l’ingresso nel comune di Roccaspinalveti. Una veloce picchiata verso il fondovalle, quindi, introduce a 3 chilometri di salita, prima regolare e poi molta tosta, nei boschi di Monte Sorbo dalla cui cima, con 7 chilometri di discesa e falsopiano, si raggiunge Gissi, famoso per le sue ex cave e abitazioni di gesso i cui ambienti sono stati mirabilmente ricostruiti nel Museo Storico Etnografico locale.
Da qui, per entrare in connessione ancora più profondamente con il territorio, ci si può muovere alla volta del delizioso paesino di San Buono e, ammirata l’imponente quercia secolare appena al di fuori di esso, virare poi verso Furci attraverso i boschi e le strade che, negli anni dell’Unità d’Italia, hanno dato rifugio e sostentamento ai tanti briganti della zona.
La scheda della deviazione
Partenza: bivio strada provinciale 152
Arrivo: Furci
Lunghezza e dislivello positivo: 41 km e 940 metri
Bici consigliate: e-mtb, gravel, mtb