Bologna Città 30, un anno di dati positivi
Nessun pedone ucciso, -49% di vittime complessive, -16% di persone investite, -13% di incidenti. E al tempo stesso +10% di utilizzo della bicicletta e +31% di viaggi urbani in treno. Sistemi di spostamento che hanno fatto crollare del 29% l'inquinamento. Sono i dati al primo anno di applicazione del progetto Bologna Città 30 km/h. Sono statistiche "che confermano la bontà e l'efficacia di questa scelta coraggiosa e lungimirante. La riduzione dell'incidentalità stradale, in particolare degli incidenti gravi con morti e feriti, l’aumento significativo dell’uso delle biciclette e dei mezzi pubblici, insieme alla diminuzione del traffico urbano e dell'inquinamento, rappresentano risultati concreti e straordinari", sottolineano con soddisfazione la Fondazione Michele Scarponi e l'Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada (Aifvs).
"Questo progetto - proseguono le due realtà impegnate sul tema della sicurezza stradale - dimostra che mettere al centro la sicurezza degli utenti più fragili della strada e promuovere una mobilità sostenibile non solo salva vite umane, ma migliora anche la qualità della vita di tutti i cittadini. Bologna si conferma un esempio virtuoso per tutto il Paese, in controtendenza rispetto alle recenti decisioni assunte dal Ministero dei Trasporti, che sembrano ostacolare l’espansione delle zone 30 km/h e non valorizzano a sufficienza le esigenze degli utenti vulnerabili della strada. Come Associazioni da sempre impegnate nella tutela delle vittime della strada e delle loro famiglie, ribadiamo con forza che l’approccio adottato a Bologna è quello giusto. È questa la direzione che le amministrazioni devono seguire, oltre i proclami e le sole sanzioni, per costruire una mobilità più sicura e sostenibile".
La battaglia per la difesa di Bologna Città 30 ha vissuto anche una pagina davanti alla magistratura, davanti al Tar azionato dal ricorso di alcuni taxisti (sostenuti dal Ministero dei Trasporti) contro le misure introdotte dal Comune del capolouogo emiliano: "Non possiamo non ricordare che siamo stati tra i sostenitori della legittimità e dell’utilità di questo progetto, anche intervenendo presso il TAR per affermare la necessità di misure come Bologna Città 30 km/h per salvare vite umane. I risultati parlano chiaro: servono scelte coraggiose e responsabili come
questa per un futuro più sicuro e vivibile".