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Corsa femminile
Stefano Scacchi

Cappellotto: "Urgente la localizzazione"

Proseguono le riunioni tra tutte le componenti del ciclismo per implementare al meglio le tecnologie utili a ridurre i rischi legati alle corse, resi drammaticamente evidenti in questo 2024 dalle tragiche morti di Muriel Furrer al Mondiale juniores di Zurigo e André Drege al Giro d'Austria. Lunedì si è svolto un incontro tra team, Aiocc (l’associazione degli organizzatori delle corse), Uci e tecnici. Al centro della discussione soprattutto il dialogo con le aziende che possono garantire gli strumenti indispensabili.

Alessandra Cappellotto, vicepresidente dell’associazione mondiale dei ciclisti professionisti (Cpa) e fondatrice della sua divisione femminile fa il punto su questo dibattito fondamentale parlando con Bikechannel.it: “Con i ciclisti e le cicliste della massima categoria stiamo lavorando insieme alle altre famiglie del mondo del ciclismo e alle aziende perché episodi come questo non accadano più". L’ex campionessa veneta insiste soprattutto sul tracciamento degli atleti durante le corse: “L'idea di avere tecnologie che consentono di avere ogni atleta localizzato in tempo reale ed in ogni momento tramite Gps ci sembra la cosa più urgente, anche se il ciclismo non è la F1 e c'è da confrontarsi con percorsi dove spesso non c'è copertura radio, soprattutto nelle tappe di montagna dove il dispositivo è più utile che mai per esempio, e con carovane lunghissime. Come Cpa non possiamo fare altro che lavorare su questi temi, come stiamo facendo tramite SafeR, e chiedere di implementare strumenti e modificare le regole per avere gare più sicure”.

Con una tecnologia simile sarebbe stato possibile intervenire prima per soccorrere Muriel Furrer evitando quell’inconcepibile e intollerabile vuoto temporale negli interventi dopo l'incidente della giovane atleta svizzera, fatti sui quali stanno indagano le forze dell'ordine e la magistratura della Confederazione elvetica: “Sul caso specifico non mi sento di dire altro – aggiunge Cappellotto – se non che tutte le atlete che rappresento hanno corso con il cuore spezzato da Zurigo e che Muriel è sempre nei nostri pensieri. Sono fiduciosa che la giustizia farà il suo corso, anche se nessuno potrà ridarci Muriel”.

(Photo credits: Shutterstock)