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"Che bello scatto Mirco e Julian"

Maurizio Borserini è il fotografo del team Polti e delle squadre nazionali di ciclismo. Ha scattato una delle immagini simbolo dell’ultimo Giro d’Itala: l’abbraccio tra Mirco Maestri e Julian Alaphilippe al termine della 12a tappa, vinta dal francese dopo una lunga fuga a due con l’italiano. Il suo è un percorso iniziato dopo aver provato a fare foto per diversi sport.

Come è nato il suo rapporto con il team Polti?

“Nella vita bisogna essere testardi, non mollare, lavorare a testa bassa e infine avere un po’ di fortuna, quella di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. A me è successo quando stavo fotografando un evento dello sponsor precedente: Eolo. Qui ho incontrato Ivan Basso. Dopo aver consegnato il materiale, ho ricevuto un messaggio da Ivan che mi chiedeva se volevo entrare nel suo Team. Non ho perso neanche un secondo, ho mollato tutto e grazie anche al sostegno della mia famiglia ho iniziato questa nuova avventura. Adesso sono al mio quarto anno, con quattro grandi giri e tante corse con questa squadra”. 

Che sensazione è seguire una grande corsa a tappe?

“Ricordo ancora il mio primo Giro: era il 2021. Ero spaesato e molto emozionato, unico rammarico il fatto di essere in periodo Covid. Mi è spiaciuto non averlo vissuto serenamente. Il Giro è qualcosa di straordinario: esserci in mezzo e fotografare l’Italia, i tifosi, i colori che rendono speciale questo sport. È lo sport della gente. Il ciclismo passa dove gli altri sport non arrivano e quindi farne parte mi rende orgoglioso. Fantastico è stato partecipare con questa squadra: professional ma con cuore e grinta pazzesca.  Abbiamo vinto due tappe in questi quattro anni: prima con Fortunato, che se ci ripenso ora mi viene la stessa pelle d’oca del 2021, e poi con Bais. Con quest’ultimo ho un bel rapporto e ho vissuto quella giornata come se avessi vinto io. Bellissimo. Vivo di emozioni e poterle riprendere da vicino mi fanno sentire un privilegiato”.

A proposito di Giro, ci descrive il momento più iconico di quest’anno: lo scambio tra Maestri e Alaphilippe?

“Quella tappa è stata straordinaria per noi e per lui e credo che a livello di immagine abbia avuto una visibilità maggiore rispetto a vittorie precedenti o azioni che abbiamo fatto in questi anni, dettato anche dal fatto che in fuga era con un campione come Julian. All’arrivo della tappa quindi, prima di essere tifoso amico, devo essere professionale. Messe da parte le emozioni, mi sono messo come sempre a scattare l’arrivo di Mirco. Appena è arrivato Julian, è stato magico trovarmi di fronte a quella scena e poterla scattare è stato sicuramente un bel momento. Ho raccontato con le immagini tutto il contorno della vicenda, una bellissima storia da riprendere”. 

Essere in un team gestito da campioni è motivante?

“È molto motivante, perché devi sempre fare bene e tenere il livello dell’immagine alto. Credo di riuscirci. Sia per il team che per Ivan. È un team di campioni e lo staff è molto conosciuto e con grande esperienza. Non avrei mai pensato di arrivare a questi livelli. C’è voglia di crescere tanto, me lo auguro per tutti i sacrifici che si fanno”.

Passiamo alla Nazionale.

“In Nazionale è il mio secondo anno. Non è stato facile entrare a far parte del gruppo, all’inizio bisogna entrare in punta di piedi e rispettare chi c’è da molti anni, capire, entrare nei meccanismi ma soprattutto essere sempre educato e affidabile. Penso di esserci riuscito. Ora sono pronto per il mio secondo mondiale e il mio secondo europeo. A livello umano è speciale anche perché rappresenti la nazionale e questo è molto motivante. È bello avere a che fare con questi campioni. Corridori forti che rappresentano il nostro Paese. Nello stesso tempo sono ragazzi umilissimi, disponibili e non ti fanno mai sentire a disagio o fuori luogo. Il patto è quello di dare loro immagini che li ritraggono nel migliore dei modi”.

(Photo credits: Maurizio Borserini)