Il Giro d’Italia oltre la competizione: 2,5 miliardi per l’export
Oltre la parte sportiva, tutto il valore del Giro d’Italia per i territori e per il Made in Italy. Poche ore prima della presentazione del Giro d’Italia e del Giro d’Italia Women, all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma è andato in scena l'International Bike Economy Forum, organizzato da RCS Sports & Events in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.
L'evento ha rappresentato un momento di dialogo tra istituzioni, imprese e stakeholder internazionali del mondo dello sport, del turismo e dell’industria, ma anche l’occasione ideale per presentare i risultati dello studio condotto da Banca Ifis sull’impatto economico e il contributo alla promozione internazionale dell’Italia, misurati sull’ultima edizione del Giro.
Lo studio: un impatto da 2,1 miliardi di spesa, 2,5 di export
L’analisi, presentata da Carmelo Carbotti, Responsabile Strategic Marketing & Research di Banca Ifis, si è basata su tre pilastri: il valore economico del Giro 2025, il Made in Italy sugli appassionati e il contributo al Soft Power italiano. A partire dal 2023, nel calcolo annuale dell’Interest Index sul web, il Giro d’Italia sta avendo una costante crescita di interesse a livello mondiale, calcolato in un +10% dal 2023 al 2024 e di un ulteriore 8% nell’anno successivo. Un aumento che a cascata diventa anche di spettatori lungo le strade del Giro: 2,3 milioni di spettatori dal vivo (quasi il 10% in più rispetto al 2023) che generano una Spesa diretta pari a 2,1 miliardi (+12,9%).
Da qui l’indagine, effettuata su un campione di 405 spettatori stranieri del Giro d’Italia, che rappresenta 18,4 milioni di persone che seguono la corsa, di cui 300mila dal vivo. La Corsa Rosa interessa 2,8 milioni di persone rispetto ai prodotti Made in Italy e muove all’acquisto non occasionale di prodotti italiani oltre 1,5 milioni. Tra i prodotti più acquistati abitualmente food and beverage (6 su 14), moda (4 su 14), a cui si aggiunge il traino sulla bicicletta. Tradizione, artigianalità e design si combinano con l’esperienza turistica come motivazioni a spendere di più per acquistare un prodotto Made in Italy. Il Giro d’Italia genera valore per oltre 2,5 miliardi di euro annui sulla produzione Made in Italy.
Terzo pilastro il contributo al Soft Power italiano, analizzato sulla Grande Partenza del 2025 in Albania che ha aumentato la passione per il Made in Italy spingendo business e lifestyle italiano. Tra i dati più significativi, il 92% degli spettatori dal vivo ha giudicato positivamente la scelta di far partire la Corsa Rosa 2025 fuori dai confini nazionali. Di questi, tra gli effetti maggiori il 74% ha riconosciuto alla partenza albanese un forte valore di promozione turistica, per il 38% rafforza i legami culturali Italia-Albania e per il 25% migliora l’immagine dell’Italia come Paese aperto e collaborativo. In sostanza, il Giro rafforza l’immagine dell’Italia, e si pone come ambasciatore all’estero.
"Il Giro d'Italia fa bene all'Italia"
Per Urbano Cairo, Presidente di RCS MediaGroup, “Il contributo del Giro d’Italia all’export è ormai evidente e conferma come la Corsa Rosa sia entrata in un'altra dimensione. Non solo un grande evento sportivo, ma uno strumento concreto di sviluppo del territorio e di sostegno alle imprese italiane. Il Giro d’Italia fa bene all’Italia, alle aziende e ai territori. Se tanti Paesi investono cifre importanti è perché hanno compreso il valore”.
Per Matteo Zoppas, Presidente di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, “Il Giro d’Italia è molto più di un evento sportivo: è una piattaforma strategica di promozione industriale, artigianale, culturale e turistica dell’Italia nel mondo: rappresenta uno strumento importante di sviluppo della Bike Economy e amplificatore del Made in Italy che si inserisce all'interno della Diplomazia della Crescita. Attraverso business forum, incontri internazionali, attività di incontri tra aziende e la presenza di grandi campioni del ciclismo, stiamo creando opportunità concrete di crescita per le imprese, favorendo nuove partnership commerciali e sviluppando nuovi mercati”.
Davide Cassani, Presidente APT Regione Emilia-Romagna, ha approfondito il ruolo centrale della propria regione per il ciclismo oltre il lato sportivo: “Ciclismo e cicloturismo sono oggi un prodotto turistico strutturato: parliamo di circa 500.000 presenze annue, di cui oltre 25.000 extraeuropee, con un pubblico composto per l’80% da cicloturisti europei. Il sistema offre 9.000 percorsi ciclabili e oltre 20 grandi piste che collegano valli, città d’arte e mare. Per noi il ciclismo, e quindi il Giro d’Italia, è fondamentale in quanto è storia, cultura e un potente moltiplicatore di emozioni. Abbiamo orientato il turismo dal divertimento notturno allo sport: il turismo sportivo è sostenibile, sano e ad alta capacità di spesa”.