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PONTE GALLEGGIANTE Cycling Between Terrils

Alessia Bellan

Fiandre, il nuovo ponte galleggiante

Lo scorso settembre il mondo del ciclismo ha puntato i riflettori sul Limburgo, che ha ospitato i Campionati europei di ciclismo, esaltandone la ricca offerta per chi viaggia su due ruote. Nei verdi paesaggi, in parte pianeggianti e in parte collinari, meravigliosamente ampi, si pedala lungo piste ciclabili separate e strade senza auto. Una provincia nota per l’ospitalità e le eccellenti infrastrutture ciclabili, godibili tanto dal ciclista esperto, il “flandrien”, quanto da quello amatoriale, che qui possono trovare uno scenario suggestivo per le loro avventure. Che si consolida come capitale del cicloturismo nelle Fiandre con un nuovo punto caldo per gli appassionati, un percorso attraverso l'acqua tra gli ex territori minerari inaugurato da poco all’interno del Parco Nazionale Hoge Kempen, al confine tra Dilsen-Stokkem e Maasmechelen.

Il tracciato “Cycling Between Terrils” collega sull’acqua due terrils, colline artificiali realizzate con materiali di scarto delle vicine miniere di carbone, attraverso una passerella galleggiante lunga 380 metri, la più lunga ciclabile galleggiante del Belgio. Progettato dallo studio di architettura del paesaggio belga BuroLandschap nel rispetto della natura e completamente integrato nel paesaggio, il ponte assume una forma sinuosa ispirata alle forme naturali e alla sequenza di Fibonacci (rapporto aureo), mentre le balaustre trasparenti lo fanno apparire quasi invisibile dalla riva, preservando lo splendore naturale dell'area e dando ai visitatori la sensazione di galleggiare letteralmente sull'acqua. Una combinazione di ingegneria e design, con ben 30 elementi modulari incernierati che gli permettono di adattarsi in modo flessibile alle variazioni del livello dell'acqua, alzandosi o abbassandosi fino a 130 centimetri. 

Un'esperienza di attraversamento straordinaria che va oltre la semplice connessione tra due rive e regala viste dinamiche e mutevoli. Un invito per ciclisti ed escursionisti a rallentare il passo, a fermarsi e riflettere sulla grandezza della natura e sulla storia industriale della zona. Qui, il suono delle onde che lambiscono le rive e il canto degli uccelli restituiscono un’atmosfera di grande serenità, facendo sentire i ciclisti parte di un viaggio che esplora l’intersezione tra passato minerario e sviluppo del territorio. Un’esperienza unica di cicloturismo che connette natura e archeologia industriale, il percorso ideale per chi cerca un’avventura sostenibile e panorami mozzafiato.