Il ritmo dolce delle Langhe
Pubblichiamo alcuni estratti dell'articolo 'Il ritmo dolce delle Langhe' pubblicato sul numero 22 di BIKE, che è possibile scaricare gratuitamente iscrivendosi alla newsletter (per i già iscritti l'invio è automatico).
Quando si pensa alle Langhe, il richiamo è immediato: vigneti ordinati, borghi eleganti, cantine rinomate. Ma dietro a quel paesaggio così romantico si nasconde un'anima fatta di boschi antichi e strade sterrate che serpeggiano verso l'Appennino ligure. Il cuore delle Langhe rimane comunque il punto di partenza, la destinazione però questa volta è il confine che lega Piemonte e Liguria. Chi ama il dietro le quinte adorerà questo viaggio, un assaggio di un pezzetto d'Italia ancora non molto conosciuto. Lo scopriamo un giorno d'autunno insieme ad Attilio Pecchenino, profondo conoscitore del territorio, guida cicloturistica del Piemonte e viticoltore locale. Come molti qui, anche Attilio in questo periodo dell'anno deve occuparsi della vendemmia. Attilio ci accompagna nelle Langhe e nei suoi sentieri meno battuti, ci immergiamo così all'interno di un territorio affascinante e con una varietà di fondo incredibile, unendo sport, arte ed enogastronomia. Come da perfetto manuale cicloturistico.
Si parte da Barolo tra i colli arrotondati e i vigneti sempre in ordine. Un'immagine già nota, ma sicuramente la prima da ricordare: l'aria in autunno profuma di mosto, i colori iniziano a cambiare, ci sono curve dolci e se si parte molto presto al mattino il traffico quasi non c'è. Da Monforte d'Alba raggiungiamo Dogliani attraverso strade secondarie nell'anima più rurale del Piemonte viticolo. [...] Fermarsi nelle enoteche e nelle cantine è un grande classico per questa zona del Piemonte perché in effetti si restituisce il senso pieno della Langa. Da Dogliani il viaggio si sposta verso Murazzano, dove domina una torre alta 33 metri, tutta in pietra a vista, con spigoli perfettamente squadrati, visitabile su prenotazione. Si prosegue nelle valli meno note, a sud-est, dove si incontrano ottime produzioni casearie, in particolare il formaggio di pecora Murazzano dop. Lungo le curve, si intravedono greggi, recinti, casette rurali: segni vivi di una agricoltura che resiste. Superata la zona agricola, si apre la valle Monregalese, valle minore ma bella, capace di sorprendere chi ama scoprire itinerari fuori mappa. [...] Raggiunto Castellino Tanaro, ci si può fermare per assaggiare la "lela", il pane della signora Vilma (detto anche "pane dell'ultimo momento" non lievitato, informe e cotto sulla piastra della stufa). Questo luogo per molti è un appuntamento fisso del weekend: cucina da osteria, piatti semplici cucinati con sapienza, profumo di legna nel forno e il piacere genuino della convivialità contadina. Un ristoro autentico prima dell'ultima spinta. Si passa da una delle panchine giganti per guardare il panorama collinare attraversato, tra boschi e campi, per poi raggiungere il traguardo finale, il Santuario di Vicoforte, con la sua celebre cupola ellittica che domina il Monregalese.
In parte seguiamo la rete del Sentiero Landandè, un circuito escursionistico pensato per essere percorribile anche a piedi e a cavallo, oppure con le ciaspole. Le tappe si possono fare in autonomia, variando da 40 a 55 chilometri a seconda del circuito che si sceglie di fare: "Troverete tracciati diversi sotto il colore di un petalo – ci racconta Camillo Quarelli Presidente dell'Associazione Outdoor di San Michele Mondovì – dal giallo nella zona di Monasterolo Casotto e Viola, all'anello blu ideale per mountain bike, con il sottobosco di castagneti, i dirupi e la salita verso la cappella di San Giacomo, oppure quello arancione più incentrato sulla storia e l'architettura per girare intorno ai paesaggi di Mondovì, o il rosso, più breve ma con salite impegnative dove però c'è sempre una ricompensa: il panorama". Si passa da Comuni decisamente lontani dalla zona mainstream: Briaglia, Mondovì, Vicoforte, Niella Tanaro, San Michele Mondovì, Lesegno, Scagnello, Battifollo, Lisio, Viola, Pamparato, Mombasiglio, e Monasterolo Casotto (i tour sono organizzati dal comitato Landandè o dall'Associazione Outdoor tramonti e mare) [...].
(Photo credits: Associazione Outdoor Tramontiemare)