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Tadej Pogacar
Salvatore Riggio

Pogacar: "Stagione da 9, vorrei vincere Sanremo e Roubaix"

«Una stagione da 9». È il voto che si dà Tadej Pogacar nell’intervista rilasciata a Marca dopo un’altra stagione memorabile. «Certo, c’è sempre margine per migliorare in ogni aspetto della propria vita ha proseguito il campione sloveno –. Credo di poter migliorare in diversi punti sia dentro sia fuori dal ciclismo. Ci sono stati tanti momenti bellissimi. Un sacco di vittorie con diversi compagni, in squadre differenti, con la nazionale, ai Mondiali e agli Europei, al Tour de France, nelle classiche. Ogni corsa ha una storia diversa ed emozioni differenti, quindi non posso sceglierne una preferita».

Gli obiettivi del 2026

Per un campione come Pogacar, è lui ancora l’uomo da battere nel 2026, gli obiettivi sono già pianificati da tempo. Lo sloveno, così come l’Uae (che ieri ha annunciato il rinnovo fino al 2028 di Joao Almeida), non lascia nulla al caso. Fari puntanti, ovviamente, sul Tour de France, vinto già quattro volte (2020, 2021, 2024 e 2025): «Credo di tornare nuovamente al Tour. È abbastanza ovvio: è la corsa più grande di tutte le parole sempre di Tadej –. Voglio anche dire la mia nelle classiche, vedere se posso migliorare nelle gare di un giorno rispetto a quest’anno. La Sanremo e la Roubaix sono due corse che sono molto motivato a riprovare e a lottare per la vittoria. Non ho vinto la Vuelta? Non mi ossessiona. Voglio andare alla Vuelta e ovviamente vorrei anche vincerla, ma se finisse la mia carriera oggi, sarei comunque contento».

La rivalità con Vingegaard

Il rivale di Pogacar resta sempre Jonas Vingegaard: «Tutti vogliono affrontare i migliori rivali possibili, vale nel ciclismo e in qualsiasi altro sport. Voglio sempre affrontare i concorrenti nella loro miglior forma al Tour o in qualsiasi altra corsa. Se alcuni non partecipano o hanno avuto sfortuna, non c’è la stessa atmosfera e non la vivi allo stesso modo. Negli ultimi quattro anni, Jonas mi ha spinto a un altro livello al Tour, ci motiviamo a vicenda ogni anno e per questo è necessario che sia presente. I rivali futuri? I giovani di oggi, come Paul Seixas o Isaac Del Toro, sono impressionanti. Voglio vedere come si sviluppa la loro carriera, potrebbe essere completamente diversa da come l’ho vissuto io», ha concluso lo sloveno.

(Photo credits: www.ilombardia.it)