
Rapporto Sport, ciclismo in crescita
L’impatto dello sport italiano sul Paese in termini economico-industriali, occupazionali e socio-culturali. A questi e altri temi risponde il Rapporto Sport 2024 presentato al Circolo del Tennis del Foro Italico dal presidente dell’Istituto per il credito sportivo (Ics), Beniamino Quintieri, dal presidente di Sport e Salute (SeS), Marco Mezzaroma e commentato dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, dal presidente del Cip, Luca Pancalli e dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi.
Il Rapporto, che ha l’obiettivo di evidenziare l’apporto dello Sport al PIL, la domanda e l’offerta di Sport nel Paese, gli investimenti e l’impatto sociale sul Paese, conferma il trend di crescita visto già nel rapporto dello scorso anno. La struttura del rapporto è basata su due pilastri: il PIL dello sport e la sua domanda e offerta. I dati aggregati, che si riferiscono al 2022, affermano che il settore dello Sport ha raggiunto una dimensione economica pari a 24,7 miliardi di euro, che contribuisce per l’1,38% al PIL nazionale, superando i livelli pre-pandemici. Una crescita, del +12,6% su base annua, quasi doppia rispetto alla totalità dell’economia italiana (+6,8%). Aumenta anche il numero degli occupati, da 402 a 412 mila addetti lungo la filiera estesa dello Sport (+2,6%). Per quanto riguarda la domanda/offerta, in aumento anche il numero degli italiani che praticano attività sportiva: nel 2023 sono stati 37,1 milioni gli italiani “attivi”, il 64,8% della popolazione, di cui 16,2 milioni che lo praticano in maniera regolare e continuativa. Sport praticato attraverso un sistema sportivo composto da oltre 112 mila associazioni e società sportive dilettantistiche, 5.700 con attività dedicate a persone con disabilità.
Oltre alla panoramica su PIL, occupazione e la domanda/offerta di sport, il Rapporto Sport approfondisce due aspetti chiave, due priorità d’intervento per lo sviluppo del settore sportivo: gli investimenti in termini di impiantistica sportiva e l’impatto dello sport dal punto di vista sociale. Dopo anni difficili tra pandemia, caro-energia e inflazione, nell’ultimo anno e mezzo gli investimenti hanno ripreso un ritmo elevato, attivando quasi 1 miliardo di euro di progetti seppur ancora con forti differenti territoriali tra nord e sud. In questo, la valutazione di impatto condotta su oltre 900 progetti sportivi ha restituito un valore medio dell’indice SROI (Social Return on Investment) superiore a 4,5, numero in grande crescita rispetto allo scorso anno (3). Ogni euro investito in progetti sportivi è in grado di generare mediamente oltre 4 euro di ritorni sociali, migliorando le “prestazioni” delle comunità su alcuni indicatori chiave, quali salute, occupazione, istruzione, lotta alla criminalità.
Qui emerge anche il ruolo del ciclismo, al quarto posto nelle discipline sportive/culture del movimento per affiliazioni agli Enti Sportivi Dilettantistici e al terzo nelle discipline paralimpiche. Infatti i progetti con SROI superiore alla media (>4,5) sono generalmente associati ad attività sportive molto popolari o multidisciplinari (come palestre, palazzi dello Sport, calcio, piscine), e soprattutto caratterizzati da bassi costi di investimento ma capaci di richiamare un elevato numero di praticanti e spettatori, come nel caso degli sport ciclistici.
“I dati del Rapporto Sport ribadiscono il valore del sistema sportivo nell’ambito sociale ed economico del nostro Paese e confermano la tendenza degli italiani ad adottare sempre più uno stile di vita attivo. Gli oltre 37milioni di italiani attivi vedono oggi nell’attività fisica un sinonimo di benessere psico-fisico. Cresce quindi la domanda ma soprattutto si evolve. La sfida oggi è quella di intercettare le nuove esigenze adattando l’offerta. La spinta verso un’Italia più attiva ci porta anche a ripensare gli spazi, soprattutto in contesti sempre più urbanizzati”, ha detto il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma.