Velocità in città, troppe vittime
La velocità come prima causa di morte per incidenti stradali all’interno delle città. Per questo è necessario insistere sui limiti a 30 chilometri all’ora nei centri urbani, come ha fatto Bologna seguendo l’esempio di numerose città europee. Un provvedimento osteggiato dal governo, in particolare dal ministro Salvini.
È la conclusione dell’analisi della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta sulla base degli ultimi dati diffusi dall’Istat. Secondo l’ultimo report dell’Istituto italiano di statistica, il numero delle vittime di violenza stradale diminuisce troppo lentamente nel nostro Paese: 3.039 morti nel 2023. “I dati emersi presentano un quadro dissonante dai recenti provvedimenti di proposta di modifica del Codice della strada, Direttiva ministeriale città 30 e Decreto Autovelox", commenta Edoardo Galatola, Responsabile Sicurezza del Centro Studi FIAB. Questo impianto normativo dell’esecutivo privilegia l’inasprimento delle pene nei confronti di chi guida in stato di ebbrezza rispetto ai limiti di velocità e di distanza tra auto e biciclette.
Sicuramente fondamentale punire è al volante sotto l’effetto di droga e alcol, ma i numeri disegnano anche un quadro diverso: “L’incidenza della guida alterata rappresenta la causa dell’1,38% dei morti. Il problema principale è la sicurezza delle città, dove i troppi morti dipendono principalmente da un regime di velocità inadeguato. In generale non si sta facendo abbastanza per migliorare la sicurezza stradale e siamo molto lontani dal rispettare le indicazioni che ci vengono dalla Comunità europea di dimezzare gli incidenti gravi rispetto al 2019”. L’Italia è al 21° posto sui 27 Paesi dell’Unione Europea per incidenza di vittime da incidenti nelle città con il 44% sul totale: peggio solo Polonia, Grecia, Portogallo, Croazia, Cipro e Romania.
Fiab mette in evidenza che la riduzione di mortalità in bici dal 2020 in avanti coincide con l’introduzione delle modifiche del Codice del 2020 sulla ciclabilità. In ambito urbano il 24% degli scontri mortali per circostanze riferibili al comportamento del conducente ha come causa primaria la velocità eccessiva (infrazioni per eccesso o mancato rispetto dei limiti), ma anche un ulteriore 40% sono correlati alla velocità come concausa e moltiplicatore di effetti avversi (morti per guida distratta, mancata distanza di sicurezza e mancata precedenza ai pedoni sulle strisce). Due terzi dei morti per comportamento del conducente sono stati causati da velocità inappropriate. Ne consegue la necessità di aumentare e non ridurre i controlli.
(Photo credits: Fiab)