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Redazione

Un Bike to Work Day davvero globale

In occasione del Bike to Work Day, la giornata dedicata alla mobilità ciclistica, Strava lancia una sfida a tutti i ciclisti del mondo. 24 ore per pedalare in città e raccogliere dati su scala globale.

In queste settimane, in tutto il mondo, si celebra il Bike to Work Day, la giornata globale dedicata alla mobilità ciclistica urbana, ideata dalla Lega dei Ciclisti Americani nel 1956. Andare al lavoro in bici fa bene a chi lo pratica e a chi gli sta attorno: significa mantenersi in salute, risparmiare soldi, sfuggire allo stess del traffico, ridurre l'inquinamento ambientale ed acustico, liberare spazi dal traffico e aumentare la sicurezza delle strade. Una catena di benefici immediati e a lungo respiro che può essere innescata con un gesto semplice: prendere la bicicletta ogni mattina e pedalare sino al proprio luogo di lavoro, di studio o di divertimento. Una scelta che per tanti è un'abitudine consolidata, ma che per troppi è ancora frenata da pigrizia o spesso paura, intimoriti dal traffico delle nostre città o persino dalle condizioni meteorologiche. Eppure la mobilità ciclistica urbana è una pratica ormai diffusa in tutto il mondo, e trova proprio in paesi dai climi più ostili del nostro (pensiamo al freddo del Nord Europa, in primis) le sue aree a maggior diffusione, secondo quel principio molto semplice che vede la sicurezza nelle strade crescere di pari passo con l'aumento del numero stesso dei ciclisti.
 
E poi andare in bicicletta è bello, lo sappiamo bene. Tanto che lo stesso Bike to Work Day può diventare stimolo per giocare e divertirsi.
A lanciare la sfida quest'anno ci pensa Strava, l'amatissimo sito di registrazione e condivisione delle proprie pedalate che è ormai diventato il "social network" di riferimento per i ciclisti di tutto il mondo. Oggi, 10 maggio 2016, Strava propone una sfida tra pendolari su scala globale: il Global Bike to Work Day. Un'iniziativa che non vuole rappresentare tanto una competizione tra i diversi ciclisti, quanto piuttosto un gioco di squadra: mettersi tutti insieme per dimostrare che la mobilità ciclistica è efficace e diffusa.
I dati raccolti infatti verranno diffusi su Metro, il database di Strava che raccoglie in forma anonima le tracce GPS degli spostamenti dei ciclisti urbani in tutto il mondo. Una banca dati utilissima per chi si occupa di analisi e pianificazione urbana, cui ogni ciclista può fornire il suo piccolo contributo per aiutare uno sviluppo più intelligente delle infrastrutture nelle nostre città.
 
Il "regolamento" è semplice: basta connettersi a Strava e fare una pedalata nell'arco della giornata odierna. Non vi sono limiti di orario, quindi se siete già al lavoro potete sempre "tracciare" il vostro ritorno a casa, o qualsiasi altro spostamento farete in sella. L'unico limite è dato dal fatto che il giro scelto deve connettere due punti diversi ed essere più lungo di cinque minuti, e naturalmente inferiore a ventiquattro ore.
 
Per tutta la giornata si può seguire l'iniziativa anche su Twitter con l'hashtag #CommutesCount.
I dati del Global Bike to Work Day sono visibili a questa pagina sul sito di Strava.
In questo momento, hanno già aderito 144.407 ciclisti, accumulando 17.493 ore di pedalate. Un numero destinato ancora a crescere parecchio.
 
“Ogni attività può potenzialmente cambiare il modo di pedalare nella tua zona. Non importa quanta strada percorri, se vai al lavoro pedalando il 10 maggio sarai parte di un movimento che vuole città migliori per i ciclisti” (Gareth Nettleton, Strava).
 
 



Filippo Cauz