Da Münster a Bergamo per una mobilità più sicura
Nel 1991, il dipartimento di urbanistica dell'università di Münster (Germania) commissionò ad un fotografo una campagna che illustrasse lo spazio necessario per trasportare 60 persone sulla medesima strada con mezzi differenti. Con un colpo di genio, decise di ritrarre lo stesso tratto di strada con un'autobus, un gruppo di 60 biciclette e un piccolo ingorgo di 60 automobili in coda. Il risultato è diventato talmente famoso da venire ricordato come fosse un'opera d'arte: il Trittico di Münster, una vera e propria icona del rapporto tra spazi e mobilità urbana, e di come la biciclette sia una risorsa unica per le nostre città.
Negli anni, il Trittico è stato replicato in diversi modi e luoghi nel mondo, dall'Australia all'Islanda, cambiandone i protagonisti ma non il concetto di base. Lo scorso sabato è accaduto a Bergamo, dove il Comitato per Redona ha realizzato un nuovo Trittico in una delle vie centrali del quartiere, via Leone XIII. 60 volontari, 60 biciclette, 48 automobili e un autobus della compagnia di trasporto locale ATB (Azienda Trasporti Bergamo) hanno trascorso un pomeriggio in compagnia e si sono messi in gioco per chiedere una mobilità più urbana per il proprio quartiere, con maggiore spazio per i ciclisti e maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada.
Il risultato, lo vedete qui sopra, è ottimo. Forse il Trittico di Redona non diventerà celebre come quello di Münster, ma il messaggio che comunica ne conserva la medesima forza.