Tel Aviv, il boom delle bici in città
La scorsa settimana ben 30mila ciclisti hanno preso parte al Sovev Tel Aviv Bikeathon, la giornata dell'orgoglio ciclistico che ogni anno si tiene nella capitale israeliana. Un numero che fa una certa impressione visto da lontano, ma che non stupisce più di tanto chi ha avuto la fortuna di pedalare tra la città e le sue infinite spiagge sul Mediterraneo.
Con ben 136 chilometri di piste ciclabili dedicate, infatti, La scorsa settimana ben 30mila ciclisti hanno preso parte al Sovev Tel Aviv Bikeathon, la giornata dell'orgoglio ciclistico, ben distante dal congestionato traffico automobilistico del resto del paese. La città sembra infatti perfetta per muoversi in bicicletta, tanto che si stima che quasi il 20% dei suoi cittadini non usi altro mezzo che le due ruote. Una città piccola, pianeggiante, con strade vivaci e colorate, un clima ideale e soprattutto un gran numero di strutture... cosa possono chiedere di più i ciclisti urbani? Un contesto ideale che sta contagiando sempre più anche i turisti, che da queste parti preferiscono montare in sella per pedalare verso sud sul lungomare o in direzione del "centro storico" di Giaffa, i mercati e persino i numerosissimi locali notturni.
Il merito di questo miracolo va rintracciato in chi ha cominciato questo lavoro di progettazione da lontano, a cavallo tra anni '80 e '90, come la Israel Bicycle Association di Yotam Avizohar, che per primo cominciò a spingere verso una futura "città ciclabile" tra lo scetticismo generale di cittadini ed amministratori locali. Le sue idee furono però accolte anni dopo dal sindaco Ron Huldai, eletto nel 1998, che iniziò a realizzare la diffusa rete ciclabile. Da qualche anno in città è attivo anche un servizio di bike sharing, le cui bici sono spesso introvabili a causa dell'altissima richiesta, che si stima abbia quasi raddoppiato il numero di ciclisti in città.
Un grosso contributo a questi numeri è arrivato anche dalla crisi economica, che colpisce il paese da diversi anni e che ha costretto tanti israeliani ad abbandonare l'automobile, a causa degli alti costi di manutenzione e dei carburanti. Una scelta forzata che è avvenuta però in un contesto ideale, tanto che molti dei cittadini obbligati a passare alla bici oggi non tornerebbero mai sui propri passi. La dimostrazione arriva proprio dall'entusiasmo del Sovev Tel Aviv Bikeathon e dalla risposta sempre più entusiasta della popolazione a questo festival della bicicletta che ha animato per tre giorni il centro cittadino, trasformando "la città che non si ferma mai" nella nuova capitale ciclistica del Medio Oriente.