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Redazione

Chaves e Yates, un 2017 da leader

Saranno i gemelli Adam e Simon Yates i capitani dell'Orica - Scott al 100° Giro d'Italia, con Esteban Chaves che si guadagna così il ruolo di capitano al Tour de France. La scelta era nell'aria da tempo e oggi trova la sua ufficialità tramite l'annuncio del DS Matt White, che ha preferito scombinare le carte rispetto agli ottimi piazzamenti del 2016, con l'obiettivo di competere per la vittoria in tutte e tre le grandi corse a tappe.

Per tutte e tre i leader della squadra si tratterà di deutti: Chaves andrà a scoprire le strade francesi a 27 anni compiuti, reduce da una stagione in cui ha saputo conquistare una classica monumento (il Giro di Lombardia) e salire sul podio di entrambi i grandi giri disputati (2° al Giro e 3° alla Vuelta). Adam e Simon Yates esordiranno alla corsa rosa sullo slancio di un 2016 che li ha visti rispettivamente 4° al Tour e 6° alla Vuelta. E proprio alla corsa a tappe spagnola la squadra australiana si presenterà con una formazione ambiziosa, schierando al via tutti e tre i suoi campioni.

"Il programma che abbiamo preparato ha entusiasmato sia i ragazzi che il team - ha annunciato White -. Sono tutti piacevolmente sorpresi dai risultati raggiunti la scorsa stagione, ma i nostri progetti sono a lungo termine e vogliamo già guardare avanti. La nostra priorità è di continuare a crescere al ritmo che meglio si adatti alle loro individualità".

Il direttore sportivo aussie ha voluto quindi approfondire caso per caso i programmi preparati per i tre corridori: "Esteban (Chaves) ha dimostrato di essere pronto, e merita questa opportunità. Credo sia poco realistico aspettarsi una vittoria al suo primo Tour de France, ma Esteban ha dato prova di poter competere per la classifica di un grande giro e di saper reggere anche lo stress che questo comporta. Gli Yates potranno altresì beneficiare di quell'ulteriore occasione di crescita offerta dal fare due grandi giri nella stessa stagione. L'obiettivo per il Giro è di attaccare con entrambi. Sarà un'edizione speciale per il Giro, e probabilmente la terza settimana è la più dura che io abbia mai visto in una corsa a tappe. I ragazzi sono pronti alla sfida. Qualcuno sarà stupito dalla scelta di non mandare al Tour un corridore che lo scorso anno è arrivato quarto, ma ciò che vogliamo è fornire a entrambi solide fondamenta per il futuro, che serviranno per far emergere tutto il loro potenziale. I loro risultati sono stati notevoli, ma non abbiamo ancora visto il meglio, che scopriremo negli anni a venire".