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Redazione

L'UCI e l'anti-doping: come funziona

Alla luce delle innumerevoli discussioni sollevatesi dopo il superamento delle soglie di salbutamolo di Chris Froome alla Vuelta a España, l'Union cycliste internationale ha voluto chiarire l'attuale procedura per quanto concerne l'anti-doping. Ecco la traduzione del comunicato diffuso via uci.ch, nella speranza di contribuire a fare maggior chiarezza.


In nome della trasparenza e con l'intenzione di evitare ogni malinteso, l'Union Cycliste Internationale (UCI) intende ribadire alcuni principi basilari riguardanti le procedure anti-doping. Una panoramica più dettagliata del programma anti-doping dell'UCI è disponibile nella sezione Clean Sport del sito uci.ch.

Quali regole sono applicate?

L'anti-doping nel ciclismo è governato dal regolamento anti-doping dell'UCI seguendo la lista delle sostanze probite definita dalla World Anti-Doping Agency (WADA). Il regolamento anti-doping dell'UCI riflette il regolamento anti-doping mondiale (codice WADA). In quanto firmataria del codice WADA, l'UCI è tenuta ad applicarlo senza cambiamenti sostanziali, in particolare rispetto alla definizione di reato anti-doping, alle sospensioni provvisorie, alle sanzioni e alle comunicazioni.


Cos'è un Adverse Analytical Finding?

Un Adverse Analytical Finding (risultato analitico contrario) si registra quando le analisi del campione di un corridore rivelano la presenza di una sostanza proibita o di una pratica proibita. Un Adverse Analytical Finding non è necessariamente una violazione del regolamento anti-doping.


Cos'è una violazione del regolamento anti-doping?

Il codice WADA e il regolamento anti-doping dell'UCI prevedono numerose violazioni possibili. In caso di risultato analitico contrario, la violazione consiste in "presenza di una sostanza e metodo proibito". Altre possibili violazioni sono: uso, possesso, traffico ed amministrazione di sostanze o metodi proibiti; evasione o manomissione di controllo anti-doping; mancanza di reperibilità o associazione con un medico squalificato.


Quali sono le diverse tappe del procedimento, e chi è coinvolto?

La Cycling Anti-Doping Foundation (CADF, fondazione anti-doping del ciclismo) è l'organismo indipendente commissionato dall'UCI, con lo scopo di definire ed implementare le strategie anti-doping nel ciclismo, in particolare riguardo agli esami. Quando la CADF viene a conoscenza di un risultato analitico contrario informa i servizi legali anti-doping dell'UCI (LADS, UCI Legal Anti-Doping Services).

I LADS sono un'unità speciale indipendente dal governo dell'UCI. I LADS effettuano un'analisi riepilogativa e informano il corridore, la sua federazione nazionale, il servizio anti-doping nazionale del suo paese e la WADA. Contemporaneamente anche il governo dell'UCI è informato dell'esistenza del caso, ma non sarà coinvolto nel procedimento, che sarà gestito dai LAFS e/o dal consiglio legale esterno dell'UCI.

Dopo la notifica, il corridore può richiedere l'analisi del campione B. Se l'analisi del campione B conferma i risultati del campione A, o se il corridore non chiede di ricorrere al campione i B, i LADS concedono al corridore l'opportunità di fornire una spiegazione per il risultato analitico contrario. I LADS aprono quindi il procedimento disciplinare e offrono al corridore una accettazione delle conseguenze, tenendo conto delle spiegazioni fornite, se presenti. Se il corridore rifiuta l'accettazione delle conseguenze, la materia passa nelle mani del tribunale anti-doping dell'UCI per la sentenza.

Il tribunale anti-doping è un tribunale indipendente creato dall'UCI nel gennaio del 2015 per giudicare i casi internazionali in maniera professionale e coerente (il regolamento precedente prevedeva che i casi venissero affidati alle federazioni nazionali per l'azione disciplinare). Il tribunale anti-doping stabilisce se il corridore ha commesso una violazione del regolamento anti-doping e quale deve essere la sanzione da applicare. Possono appellarsi contro le decisioni del tribunale anti-doping alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) non soltanto il corridore e l'UCI, ma anche le organizzazioni nazionali anti-doping così come la WADA.


Cos'è una sospensione provvisoria?

Una sospensione provvisoria significa che un corridore è sospeso già prima che sia presa la decisione finale (che avvenga attraverso accettazione delle conseguenze o attraverso il tribunale anti-doping). In accordo con il codice WADA, il regolamento anti-doping dell'UCI prevede un doppio regime per l'imposizione di una sospensione provvisoria, che varia perlopiù in base alla natura della sostanza riscontrata dagli esami: la sospensione provvisoria è obbligatoria e automatica quando il risultato analitico contrario riguarda le cosiddette "sostenza non-specifiche" (cioè le sostanze che non rientrano nell'elenco delle "sostanze specifiche" della WADA). Se il risultato analitico contrario riguarda una "sostanza specifica" (cioè una sostanza che la WADA considera sia stata assunta per scopi diversi rispetto al miglioramento delle prestazioni), la sospensione provvisoria del corridore non è obbligatoria. Il corridore può comunque decidere volontariamente di auto-sospendersi. in entrambi i casi, il periodo della sospensione provvisoria sarà poi sottratto dalla lunghezza della squalifica eventualmente comminata.


Come è determinata la sanzione?

Secondo il regolamento anti-doping dell'UCI, e in accordo con il codice WADA, il livello della sanzione per una violazione del regolamento varia da una reprimenda sino a quattro anni di squalifica, a seconda della natura della sostanza a cui il corridore è risultato positivo e delle specifiche circostanze del caso, in particolare il livello di colpa o negligenza del corridore e la sua volontà di fornire assistenza sostanziale nella ricerca di ulteriori violazioni del regolamento anti-doping.


Quali sono le regole e le politiche dell'UCI rispetto alle comunicazioni anti-doping?

Quando un corridore è sospeso provvisoriamente, l'UCI aggiorna il proprio elenco dei "tesserati provvisoriamente sospesi", pubblicato sul sito uci.ch. Quando le circostanze lo richiedono, viene inoltre diffuso un comunicato stampa che annuncia la sospensione provvisoria del corridore. In ogni caso, come richiesto dalla WADA, l'UCI rilascia un comunicato stampa in occasione di ogni pronunciamento del tribunale anti-doping. Nei casi che non prevedano una sospensione provvisoria, l'UCI diffonde un comunicato stampa soltanto quando il tribunale anti-doping ritiene che il corridore abbia commesso una violazione del regolamento anti-doping. Se il tribunale anti-doping assolve il corridore, quest'ultimo ha il diritto di chiedere che la decisione non sia comunicata pubblicamente. Se l'esistenza di un risultato analitico contrario è resa pubblica da altri soggetti prima che il tribunale anti-doping fornisca la sua decisione, l'UCI rilascia un breve comunicato confermando l'esistenza del risultato analitico contrario, la sostanza individuata e specificando che il corridore non è sospeso provvisoriamente. Le sentenze del tribunale anti-doping dell'UCI e i verdetti del CAS in seguito agli appelli contro queste sentenze sono disponibili per intero sul sito uci.ch