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Michaux e una grande scoperta: i pedali

Il 3 giugno ricorre la Giornata mondiale della bicicletta. Per celebrarla BIKE vi propone una serie di articoli e curiosità sulla storia delle due ruote a pedali, dalle origini all’e-bike.

Fu già con la 'draisina' che si diffuse il termine 'velocipede', coniato da Joseph Nicéphore Niépce, l'autore della prima fotografia della storia, ma furono il fabbro francese Pierre Michaux e suo figlio Ernest a creare davvero il primo velocipede.

Nel marzo 1861 un cappellaio parigino portò a Michaux la sua draisina per una riparazione. Il figlio Ernest la provò e una volta rientrato in officina osservò che alla draisina mancava un poggiapiedi per non dover sempre spingere sul terreno. I due non si fermarono però a quella prima suggestione, ma pensarono a come migliorare la spinta: adattarono due asticelle metalliche al mozzo della ruota anteriore, così da poterla far girare come una mola. Senza nemmeno immaginare la portata rivoluzionaria della loro trovata, Pierre ed Ernest Michaux inventarono i pedali.

I loro velocipedi, detti 'michaudines' pesavano 40 chili, ma erano ben più efficaci delle draisine, tanto che ne vendettero a centinaia. Non avevano però le risorse economiche per brevettarle, così che presto la loro idea si diffuse tra produttori più potenti e Pierre Michaux morì in estrema povertà il 9 gennaio del 1883, tredici anni dopo aver dichiarato fallita la sua società.

La geniale invenzione dei pedali nel frattempo era stata sì registrata, ma non da lui. Il primo brevetto fu concesso il 20 novembre 1866 dall'altra parte dell'oceano, negli Stati Uniti, a Pierre Lallement e James Carroll.

(Foto Shutterstock)

Rileggi tutti gli articoli precedenti (cliccando sul titolo):
1 Il genio di Leonardo e l’invenzione della bicicletta
2 Draisine, celeriferi e ‘macchine per correre’: le antenate della bici