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Nel verde profondo. Viaggio alla scoperta dell'Umbria

Articolo pubblicato su BIKE Volume 4 / Spring aprile-giugno 2021

Di verde ce n’è tantissimo. Senza rinunciare ai borghi antichi né tantomeno all’arte e alla cultura. Pedalare in Umbria è un susseguirsi di emozioni che fanno bene all’anima, prima ancora che alle gambe. Nel cuore dell’Italia, il fascino storico e naturalistico di questa regione è infatti ancora oggi fonte di ispirazione continua. Ma soprattutto ci troviamo in una terra accessibile a chiunque, con percorsi adatti tanto ai super esperti o quasi fanatici quanto agli amanti occasionali della bicicletta e ai suoi amici quotidiani, sia che la pratichino come attività sportiva sia cicloturistica. Con paesaggi davvero unici che si estendono dalle pianeggianti ciclovie alle bellissime colline, ricche di pinete e boschi, salite e discese.

Il ventaglio di itinerari tra cui scegliere è ampio. Si può, per esempio, andare da Città di Castello a Perugia, attraversando la Valtiberina, lungo il corso del fiume Tevere. Oppure si può percorrere la strada che da Assisi porta a Spoleto, una delle più belle e bike-friendly d’Italia, già destinataria di riconoscimenti quali l’Italian Green Road Award. Altrettanto bello e meritevole di essere raggiunto in bicicletta è il lago Trasimeno, lo specchio d’acqua che rappresenta uno dei gioielli più preziosi dell’intera provincia di Perugia, meta ideale per gli amanti delle vacanze ‘slow’.

Prima di scoprire dove e come dare sfogo all’adrenalina, alla forza e al divertimento, vale forse la pena spendere ancora qualche parola per chi sogna di pedalare lungo le strade dell’Umbria in tutta serenità, lasciandosi sedurre da panorami incantevoli, da fotografare e incorniciare. Già, perché gli scenari che si incontrano sono tantissimi: colline sinuose disegnate da ulivi, pini e cipressi, campi curati con amore dai contadini locali, casali lavorati in pietra, legno e mattoni, i castelli e le mura medioevali che ti riportano indietro nel tempo, gli isolotti, i vicoli e gli scorci nei centri storici. E tanta natura, specie quando si superano i 600 metri di altitudine: antiche faggete, speroni, crateri e torrenti per immergersi in un contesto più selvaggio e a prova di ruota, dal Subasio al monte Cucco.

Come detto, tra i diversi percorsi che si incontrano in Umbria ce ne sono di adatti ad ogni tipologia di ciclista, dal più tecnico al cicloamatore e persino alle famiglie. Non resta che scegliere se optare per una pedalata delle più audaci oppure lasciarsi cullare dolcemente a bordo di un’e-bike a noleggio. Per chi ama l’avventura ideale è invece inforcare una gravel o una mtb con sospensioni full ed escursione media. Del resto sono tante le associazioni di cicloturismo e i portali che segnalano possibili itinerari. Si va dal portale di promozione della Regione (umbriatourism.it) ai diversi altri nati con il supporto di programmi di sviluppo regionali e che godono del patrocinio di enti ed istituzioni, locali e non solo (per esempio umbriabike.eu).

Il turismo locale legato alla bicicletta vive anche e soprattutto dell’impegno di chi ogni giorno scopre e traccia nuovi sentieri e li rende scaricabili sul web in formato gpx o pdf, anche sfruttando l’ampio spettro di innovative applicazioni che rendono quest’opera preziosa di fatto partecipata e condivisa. Come Ugo Meniconi, istruttore federale Csi di mountain bike, che nella vita di ogni giorno fa il geometra di professione, ma è grande appassionato delle due ruote, tanto da aver dato vita al sito mtbfoligno.com. Meniconi da anni gira l’Europa in bicicletta, eppure, come ha confidato a BIKE, i sentieri della sua Umbria non smettono mai di stupirlo. Tra i suoi giri preferiti c’è quello di Sassovivo: “É corto, ma ha dei panorami straordinari. Per me è il paradiso”, dice. Alcuni scorci del territorio di Foligno, secondo Meniconi, somigliano a quelli che si incontrano sull’isola d’Elba, stretti e circon- dati dalla natura più incontaminata. “Qui tutto è completamente diverso da ciò che si può trovare nel Nord Italia – prosegue – i nostri sentieri sono un tracciato da enduro, le piante sono vicinissime. Infatti, bisogna essere allenati e prestare sempre molta attenzione”.

Tra i più impegnativi c’è un percorso che collega tutte le vette intorno a Foligno, 105 km in mountain bike con un dislivello complessivo di 3.800 metri che non è caso è stato definito The king’s bet, la scommessa del re: “Io non l’ho mai finito in una sola giornata. È qualcosa che ti lascia il segno”. Ai lettori di BIKE, però, Meniconi consiglia un itinerario meno conosciuto per toccare i luoghi della resistenza dell’appennino folignate, come Sant’Eraclio, Cancellara, Roviglieto, Cupoli. Con una vista a sud sulla valle umbra, a monte della via Francigena di San Francesco e vicini il bosco di Macchia di Lisetto e alla pineta di Pian delle Quaglie. Qui vicino sorge anche Rasiglia, una delle frazioni montane più affascinanti di Foligno, il borgo dei ruscelli capace di dare vita a un tour delle meraviglie dove l’acqua è energia.

(Foto in alto: Regione Umbria Mediagallery; Foto in basso: Shutterstock)

Assisi (Shutterstock)