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Le 10 startup che hanno rilanciato il cicloturismo

Articolo pubblicato su BIKE Volume 4 edizione Spring aprile-giugno 2021

Tra i diversi ambiti in cui la pandemia ha giocato un ruolo da acceleratore dell’innovazione rientra, senza dubbio, il cicloturismo. Sempre più realtà, associazioni e anche semplici appassionati hanno infatti iniziato a ricorrere alla tecnologia per non rinunciare al piacere dell’escursione su due ruote. Sperimentando soluzioni in grado di arricchire l’esperienza, nell’attesa di quando si potrà, finalmente, tornare a pedalare per le strade in totale libertà. A conferma di una vitalità che non si è spenta nemmeno durante il più duro lockdown. Come nel caso delle dieci startup che hanno vinto la sfida di FactorYmpresa Turismo, il programma promosso dal Mibact e gestito da Invitalia. Ecco quali sono, in ordine alfabetico, e di cosa si occupano.

COMMUNITY PER CONDIVIDERE
Tracciare itinerari, percorrerli in sella alla propria bicicletta, scattare foto e condividerle. È l’esperienza proposta da Bikeness, l’applicazione che consente di creare percorsi personalizzati, oppure scoprire quelli ideati da altri utenti, grazie alla community, fissando i momenti più belli con una foto. Un’app che si propone di valorizzare le bellezze del territorio italiano, soprattutto l’offerta bike friendly dagli hotel ai ristoranti, non appena sarà possibile tornare a fruire di simili servizi.

LARGO ALLE ELETTRICHE SULLA TIRRENICA
Startup innovativa a vocazione sociale, Bikesquare vuole sviluppare il turismo in Italia con bici elettriche. Partendo dalla ciclovia tirrenica della quale sono segnalati punti di noleggio, dalla Liguria alla Toscana, e altri servizi, che saranno sviluppati in collaborazione con gli enti locali, dedicati alla conoscenza del territorio ‘like a local’. BikeSquare cerca imprenditori per diffondere l’uso del cicloturismo elettrico in tutta Italia.

LA STAZIONE DI SERVIZIO DEL FUTURO
A una stazione di servizio per cicloturisti non aveva pensato ancora nessuno. Lo ha fatto EcoBike Station, la smart station made in Puglia, che racchiude, in un unico punto: ricarica per le due ruote a pedalata assistita; locker per i bagagli e centro per piccole riparazioni e lavaggio della bicicletta. Da sei a ventiquattro sono i posti disponibili nelle diverse configurazioni, con tanto di touch screen per prenotare hotel o altri servizi. Il tutto alimentato da energia prodotta con pannelli solari. Le prime stazioni ad Alberolbello e Ostuni già nel 2021. Altre sette in programma per il 2022.

IL GIRO IN BICI DIVENTA VIRTUALE
L’idea nasce nel marzo 2020, in pieno lockdown: Gabriele Mirra, imprenditore del settore, propone a Engagigo, proprietaria della community digitale per sport endurance denominata Endu, di creare una soluzione per pedalare virtualmente attraverso l’Italia. ‘Neverending ciclying’ è lo slogan di Pedalitaly, che promette, grazie a una potente piattaforma di cycling virtual reality, pedalate per dodici mesi l’anno grazie ai cicloergometri, i rulli intelligenti intelligente collegati al pc.

INNOVARE PER INCLUDERE
Come far muovere le persone che per le più svariate ragioni hanno difficoltà a farlo? Con la bicicletta. È l’idea da cui nasce nel 2019 la startup Remoove, che progetta e propone percorsi di cicloturismo per tutti, compresi i più fragili, dagli anziani alle persone con disabilità. E lo fa anche riprogettando biciclette, 'triciclette' e cargo-bike. La startup non si è fermata per la pandemia e ha sviluppato con le amministrazioni locali diversi Remoove test center nel Nord-Est del Paese.

QUANDO LA CICLABILE È ‘SPALMABILE’
Moove è una pista ciclabile che si può ‘spalmare’ sull’asfalto. Ideata dalla startup Revo è come un grande Lego: moduli prefabbricati realizzati di plastica e gomma riciclata. La pista è anche ‘intelligente’: dotata di sensori che raccolgono informazioni sulle condizioni climatiche, il traffico, lo stato di usura. Sono previste luci a led integrate che si adattano alle condizioni di luminosità e si spengono quando non transita nessun ciclista. Semplice da installare, Moove ha attirato l’attenzione di diversi Comuni italiani perché non richiede opere di scavo.

RICARICARE L’E-BIKE ALL’OMBRA
Stop&Charge di Shelter è una stazione di ricarica ad energia solare da installare lungo le piste ciclabili oppure vicino alle aree di ristoro e ai punti di interesse artistico o ambientale. Una proposta della startup Shelter che ha realizzato una panchina con pensilina dove il cicloturista può fermarsi e ricaricare gratuitamente la batteria. Chi paga? L’amministrazione locale o uno sponsor. La stazione accoglie fino a quattro bici e ultima la ricarica in circa 30 minuti.

BIKE SHARING DA VACANZA
Il progetto Smart Cycling prevede lo sviluppo di un sistema di bike sharing turistico: un’app per sistemi iOS e Android per gestire noleggio e pagamento, ideata per chi non ha in programma lunghi percorsi ma vorrebbe semplicemente usare la bici per esplorare i paraggi di una località di vacanza. La condivisione è possibile grazie ad un lucchetto smart, alimentato da un piccolo pannello fotovoltaico, che permette di sbloccare la bicicletta dalla stazione.

SOCIAL NETWORK PER CICLOTURISTI
Fondata nel 2016 Whip, che vuol dire frusta, ha lanciato nel 2018 un social network per chi ama gli sport all’aperto, a partire dalla mountain bike. Propone al cicloturista i migliori percorsi in base alla difficoltà, al tipo di bici, ai punti interesse, alla presenza di hotel e ristoranti. Ma è anche possibile creare percorsi da zero e condividerli con la community.

LA PIATTAFORMA DELLE OCCASIONI
Nata dall’esperienza di un gruppo che dal 2014 organizza eventi in bici, come la Bike Night, Witoor Go ne è in qualche modo l’evoluzione hi-tech: una piattaforma di servizi sia digitali sia fisici per creare una connessione semplice, immediata e sostenibile tra chi offre prodotti oppure servizio per cicloturisti e chi invece ne è alla ricerca.

(Foto: Shutterstock)