
Performance con testa
Articolo pubblicato su BIKE Volume 8, edizione spring, aprile-giugno 2022
Dal tricilco rosso e blu e dalla prima bici, regalata da papà Alessandro, al terzo posto nei campionati italiani di cross country, Francesca Saccu ne ha percorsa di strada. Due giorni dopo il podio tricolore, la laurea in psicologia, per poi essere convocata dalla nazionale, il tutto senza rinunciare alla leggerezza del racconto social. Il 2021 resterà un anno importante nella vita di questa atleta classe 1999 del team Ktm Brenta Brakes, la cui maglia, così come quella azzurra, svettano fiere in cima ai suoi profili. Oltre 30mila sono i follower su Instagram per la savonese nata a Cisano sul Neva, e sono cresciuti insieme ai risultati. “Ma non seguo alcuna strategia, mostro le mie passioni e parte della mia quotidianità”, assicura.
La prima vittoria fu una garetta a Laigueglia, poi le corse nella categoria G3 con l’Ucla1991 e ora una maturità che lascia intravedere del potenziale. “Posso ritenermi orgogliosa”, confida a BIKE, “sono cresciuta molto caratterialmente e mentalmente, cambiando le mie attitudini e cercando di credere di più nelle mie possibilità”. Già nella prima gara della stagione, a Campochiesa, Saccu aveva notato che “mi era tornata la grinta e così è scattata la scintilla che mi ha fatto prendere in mano la stagione e vivere le competizioni con un’altra mentalità”.

Ai campionati italiani di cross country olimpico (Xco) a Bielmonte (Bi) “sentivo di essere in forma e carica”, prosegue, “e al traguardo non mi sembrava vero di essere salita sul podio, le emozioni erano talmente forti che faccio ancora oggi fatica a descriverle”. Dopo qualche settimana, poi, è arrivata la convocazione in nazionale, “la prima ‘vera’, per i campionati mondiali di Xco in Val di Sole”, spiega, “questa prima volta mi ha trasmesso grande carica e ha avuto un forte impatto su di me”.
È il sostegno del pubblico alle gare, però, che le trasmette, come dice lei, “tre marce in più”, mentre vive con orgoglio anche l’accresciuta visibilità: “Alle gare mi capita di incontrare persone che mi seguono sui social ed è emozionante sentirmi dire che, attraverso i miei post e storie, sono riuscita a suscitare in loro qualcosa di positivo, magari motivandole per realizzare i propri sogni”. Quando le chiedono un selfie, o una foto, ne è ancora “sorpresa”, però, perché “non mi reputo una di quelle figure a cui si chiede la foto o l’autografo”. Ma “i complimenti mi rendono orgogliosa e mi danno ulteriore carica”.
Per la biker ligure laurearsi e diventare dottoressa in Scienze e tecniche psicologiche è stato un ulteriore “sogno che è divenuto realtà”, spiega: “Il fatto che abbia raggiunto il terzo gradino del podio al Campionato italiano Xco e, due giorni dopo, mi sia laureata non è casuale; la sfera sportiva e quella universitaria hanno fatto da supporto e da stimolo l’una per l’altra, mi hanno aiutata a raggiungere il mio equilibrio, con cui poi sono riuscita ad ottenere questi risultati”. Non è stato facile, ma “sto imparando a conoscermi sempre meglio”, sottolinea Saccu, “e a capire cosa mi fa stare bene e cosa è deleterio per la mia salute fisica e mentale. Condividere entrambi questi due percorsi sui social ha inoltre arricchito la qualità dei contenuti che pubblico”.
Limiti non se ne pone: “L’atteggiamento positivo sicuramente fa la differenza per riuscire ad affrontare al meglio le sfide ed esserlo stata durante tutto il 2021 è stato fondamentale. In inglese si dice trust the process ed è stato il mio mood per l’anno passato”. Sa di dover “crescere ancora molto” ed è presto per dire se riuscirà, come spera, “a fare della mtb il mio lavoro, ma sicuramente sarà parte del mio futuro, insieme all’ambito dove sogno un giorno di lavorare, quello appunto della psicologia”, magari sportiva, perché no. Anche essere un’influencer, intanto, “non è un impegno scontato”, conclude, “devi spendere energie, tempo e creatività con contenuti che siano in grado di stuzzicare l’interesse di chi ti segue”. Noi speriamo che a farlo possano essere sempre nuove medaglie e tra guardi, umani e sportivi.
