
Parigi-Roubaix, cosa si inventerà Pogacar?
Che Tadej Pogacar fosse attratto dalla Parigi-Roubaix lo si era intuito già da tempo. Poi, nel corso della preparazione pre-stagionale, quei video postati sui social dello sloveno hanno lasciato pochi dubbi: ricognizione nell'Inferno del Nord, condita da svariati KOM fatti segnare nei settori di pavé più significativi. Dopo gli indizi (e soprattutto dopo il terzo posto della Milano-Sanremo) è arrivata anche l'ufficialità: il prossimo 12 aprile il Campione del Mondo sarà tra i partenti della "Classica di Pasqua" per la primissima volta nella sua carriera.
I rivali di Pogacar
Un esordio nel pieno della carriera di Pogacar, che dovrà comunque vedersela con Mathieu van der Poel, acerrimo rivale nelle ultime due Monumento e vincitore delle ultime due edizioni della Roubaix. Pogacar può battere van der Poel e viceversa, è già successo più volte: lo sloveno ha la potenza per stare con i migliori nelle corse più pianeggianti, l'olandese ha la capacità si resistere agli attacchi in salita (su pendenze non troppo dure) del leader della UAE. La Sanremo e il Fiandre hanno raccontato proprio questo, 1-1 e palla al centro. Oltre a VDP, Pogacar potrà essere insidiato dai "soliti big" dell'Inferno del Nord: un ritrovato Wout van Aert, Mads Pedersen, Jasper Stuyven, Jasper Philipsen e, perché no, Filippo Ganna. Tutti corridori le cui caratteristiche sono decisamente più adatte all'imprevedibilità della Roubaix rispetto a quelle di Tadej, che fino ad ora ha sempre fatto una selezione significativa in salita. Cosa potrà inventarsi questa volta il Campione del Mondo?
Niente salite, solo pavé
Di salite questa volta non ce ne sono. Pavé, puro, insidioso, stancante e affascinante pavé. Nell'edizione 2025 della Regina delle Classiche, la numero 122, i settori condizionati dalla "cobblestone" nei 259.2 km saranno 30. Dal primo a Troisvilles à Inchy, dopo i 95 km di corsa, fino all'ultimo proprio a Roubaix, poco prima di entrare nel velodromo finale. La prima vera sfida per Pogacar si presenterà dopo 163 km: la celeberrima Foresta di Arenberg, primo dei tre settori a cinque stelle di difficoltà. Gli altri due, Mons-en-Pévèle e Carrefour de l'Arbre, sono posti rispettivamente dopo 210 e 242 km. Oltre al trio sopracitato, ci sono altri sei settori a quattro stelle di difficoltà, la metà dei quali in prossimità di quelli ancor più duri. Pendenze no, insidie sì, anche tante. Cadute e forature in queste situazioni sono purtroppo molto frequenti, ne sa qualcosa Wout van Aert.
Tadej, cosa ti inventi?
Pogacar avrà a disposizione una squadra paradossalmente più adatta a questa corsa rispetto alle altre in cui lo sloveno ha dominato. Politt, Morgado, Wellens e Wermeersch hanno caratteristiche più funzionali alla Roubaix rispetto che al Fiandre. Ed è proprio la squadra che rischia di fare la differenza: se Tadej avrà a disposizione tutti per fare corsa dura, la sua posizione potrebbe migliorare con il passare dei chilometri. Tutto questo naturalmente a priori e sulla carta, anche perché poi van der Poel e Pedersen vanno anche staccati. Immaginando che Pogacar non voglia ritrovarsi in volata con VDP, considerato l'esito della Sanremo, lo sloveno potrebbe decidere di tentare un attacco in uno dei settori di pavé più duri. La Foresta di Arenberg arriva forse troppo presto per fare una selezione decisiva, il Carrefour de l'Arbre, al contrario, troppo tardi e a ridosso dell'ingresso nel velodromo. La soluzione ideale potrebbe quindi diventare Mons-en-Pévèle, ma solo e soltanto nel caso in cui già molti corridori inizino a pagare dazio già ad Arenberg. Pogacar, essendo esordiente nella corsa, potrebbe anche "controllare" (per quanto possibile in una Roubaix) fino al Carrefour de l'Arbre e tentare la zampata in quel frangente, con il rischio però di arrivare a braccetto con tanti altri specialisti.
Tutto questo, o quasi, solo e soltanto sulla carta. L'imprevedibilità e la casualità della Parigi-Roubaix portano a stravolgere ogni tipo di ragionamento, ipotesi, previsione e strategia della vigilia. La suggestività della corsa è anche uno dei fiori all'occhiello dell'Inferno del Nord, quest'anno con una variabile slovena e iridata in più.
(photocredits: shutterstock.com)