Alex Carera: "Stagione indimenticabile. Nibali? Al Lombardia qualche lacrima è scesa"
Sabato 19 novembre alla discoteca Fellini di Pogliano Milanese è andata in scena la grande festa dell'agenzia di management dei fratelli Carera, che hanno voluto festeggiare nel migliore dei modi questo finale di stagione, consueta abitudine da ormai 18 anni. "L'idea è nata tanti anni fa, precisamente nel 2004, per festeggiare l'exploit di quell'anno di Damiano Cunego, vincitore del Giro d'Italia e numero uno al mondo" afferma Alex Carera, co-fondatore dell'agenzia "Cogliemmo dunque quell'occasione per festeggiare l'annata insieme ad Alessandro Petacchi. Da lì, l'idea di continuare di anno in anno, salvo l'interruzione nel 2020 a causa del covid, con questo evento unico, apprezzato sia dai corridori che dagli addetti ai lavori".
Lo stesso Carera traccia poi un bilancio della stagione appena conclusa. "È stata una stagione indimenticabile in ogni senso" ammette "Tadej Pogacar si è confermato numero 1 al mondo, ma sono arrivate tante vittorie da tanti atleti diversi. È stata anche emozionante perché l'ultima di Vincenzo Nibali e devo confessare che a Il Lombardia, l'ultima sua gara, qualche lacrima è scesa". Una stagione ricca di vittorie anche per quanto riguarda il ciclismo femminile. "Da Elisa Persico a Silvia Balsamo, passando per Vittoria Guazzini con il successo al Mondiale, tutte le ragazze A&J hanno fatto una grande stagione. Ogni vittoria loro è anche un po' nostra, e questo ci riempie d'orgoglio".
Carera torna poi su Vincenzo Nibali e ricorda come l'agenzia che rappresenta sia stata a fianco dello Squalo pin ogni momento della sua scintillante carriera. ""Diciannove anni insieme sono difficili da spiegare" confessa Carera "Non ci sono solo le vittorie da ricordare, ma anche e soprattutto i momenti difficili passati insieme, come ad esempio l'infortunio in seguito alla caduta alle Olimpiadi di Rio nel 2016. A&J ha una particolarità: stiamo vicino ai nostri atleti quando loro hanno più bisogno di noi, non solo nelle vittorie. È facile salire sul carro dei vincitori, la differenza la fa stare al fianco dei corridori nei momenti difficili quando rischiano di sentirsi soli".