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Francesca Cazzaniga

Marta Cavalli: "Sono molto motivata per il 2023, con la Fdj ho rinnovato fino al 2024"

Mercoledì 30 novembre presso la sede Workness di Milano (dove si terrà anche la conferenza stampa del Giro dei Venti, lunedì 5 dicembre) si è svolta la conferenza stampa di Marta Cavalli, accompagnata dal suo manager Fabio Perego, Stephen Delcourt (General Manager e CEO Fdj-Suez-Futuroscope), Flavien Soenen (direttore della performance) e Stefano Marconi (brand manager di LaPierre).

L'incontro si è aperto con un video che ritrae i suoi più grandi successi del 2022 (l'Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e il Mont Ventoux) e un annuncio importante: il rinnovo con la Fdj-Suez-Futuroscope fino al 2024, anno dei Giochi Olimpici di Parigi. Marta, 24enne lombarda, è tornata a correre ad ottobre dopo l'incidente durante la seconda tappa del Tour de France Femmes che l'ha vista costretta al ritiro con conseguente stop di due mesi. Durante la conferenza stampa, l'atleta della Fdj ha toccato i temi più disparati. Ecco le sue parole.

LA SQUADRA: "Ho avuto l'occasione di estendere il mio contratto con la Fdj-Suez-Futuroscope fino al 2024. Per me era importante dare continuità ad un progetto cominciato due anni fa, continuando con questa squadra fino alle prossime Olimpiadi di Parigi. A livello mentale è una bella sicurezza, non tanto per il contratto in sé, ma per aver trovato un ambiente in grado di supportarmi sempre al 100% e che riesca a capirmi. Qui sono considerata in primis come ragazza, poi come atleta. Ammetto di aver ricevuto proposte anche da altre squadre ma non ho avuto dubbi riguardo la mia scelta".

IL CICLISMO FEMMINILE: "Negli ultimi anni c'è stata una grande crescita del ciclismo femminile, il punto di svolta è stata la Paris-Roubaix Femmes 2021, da quel momento in poi ho sentito sempre di più parlare del nostro movimento. Siamo una generazione di ragazze molto forti e il merito è anche di chi ha saputo creare in noi un po' di sfida tirando fuori il lato agonistico in ognuna di noi. Su strada inoltre si vedono sempre più donne in bici e questo un segnale incoraggiante per il movimento che sta crescendo sempre di più riuscendo così ad abbattere la barriera del ciclismo come sport solamente maschile".

IL CICLISMO MASCHILE: "Io non lo prendo come modello di riferimento, noi ragazze stiamo sviluppando un nostro progetto con delle attitudini diverse e dobbiamo valorizzare queste. L'opinione pubblica dovrebbe, secondo me, fare meno paragoni".

IL RIENTRO: "Quando sono tornata a correre, ad Ottobre, ho avuto delle buone sensazioni e sono riuscita a togliermi un bel peso perchè quando abbiamo fatto i primi esami in seguito alla caduta non sapevo come sarebbero andati. Sono quindi tornata a correre senza pressioni e grandi aspettative cercando di prendere il meglio di quello che sarebbe arrivato. Fisicamente sto bene, c'è solo da ricostruire un po' la forma fisica":

LA PROSSIMA STAGIONE: "Devo ancora definire nel dettaglio il calendario insieme alla squadra, ma inizialmente sarò concentrata sulle corse di un giorno e quindi le Classiche e poi penserò ai Grandi Giri. Dovrei iniziare la stagione con il UAE Tour per poi proseguire con le Strade Bianche e il blocco delle Ardenne. Giro o Tour? Per me sono due corse allo stesso livello, essendo italiana guardo con attenzione la Corsa Rosa ma mi piacerebbe tornare al Tour de France Femmes. Aspettiamo di poter esaminare i percorsi di entrambi e decideremo a cosa partecipare, se uno solo dei due o entrambi. In gruppo sento di essere una sorta di "sorvegliata speciale" ma quando indosso casco e occhiali dimentico tutto il resto. Nel 2023? Voglio riconfermarmi, ma non in termine di vittorie quanto ti performance".

VAN VLEUTEN: "Annemiek è un fenomeno. A me basterebbe vincere un solo Grande Giro per essere soddisfatta, valuterò strada facendo. Passo dopo passo.

LA SICUREZZA STRADALE: "Ho la fortuna di abitare in zone non troppo trafficate (Marta abita nei pressi di Cremona ndr) ma a volte per esigenze di allenamento devo andare in zona come Bergamo e Piacenza dove c'è sicuramente più traffico e soprattutto in questo periodo bisogna fare i conti anche con la nebbia. A tal proposito è utilissima la nuova luce posteriore di Garmin che mi ha regalato papà Alberto. Stiamo studiando con Gobik nuovi capi d'abbilgiamento ciclistici ultra-visibili. In Spagna invece l'attenzione alla sicurezza stradale è molto maggiore che in Italia".

LA VITTORIA SUL MONT VENTOUX: "Quel giorno sul Mont Ventoux è stata una bellissima gara, arrivavo senza grandi aspettative perchè volevo testare in lavoro svolto poco prima in altura in vista del Giro e del Campionato Italiano. Ho avuto la fortuna di avere tutta la squadra per me e l'aver collaborato ci ha ripagato di un grande risultato. Non avevo mai pedalato su quella salita fino a quel momento e devo dire che è stato qualcosa di spettacolare".

CORSA DEL CUORE: "Se dovessi scegliere la corsa del cuore direi una corsa di un giorno rispetto ad un Grande Giro. Lì bisogna saper agire d'istinto".

LA PISTA: "Devo ammettere che per un'aspirazione mia personale mi sarebbe piaciuto essere parte del quartetto che ha vinto la maglia iridata ai recenti Campionati del Mondo di Parigi. Mi manca il velodromo e quindi non escludo, un giorno, di tornare in pista".

I SACRIFICI: "Il sacrificio più grande per me è passare tanto tempo lontana da casa e quindi dagli affetti, per questo motivo in ogni trasferta cerco di dare il mio massimo in modo tale da rendere proficuo il tempo lontana da casa".

LA VITA PRIVATA: "Per una mia ideologia preferisco mantenere separata la mia vita privata da quella sportiva, infatti per questo motivo sui social tendo a pubblicare solo informazioni riguardanti al ciclismo".

IL SUO ESEMPIO: "Federica Pellegrini per me è l'emblema dello sport femminile italiano. Ha sempre dimostrato una grande tenacia nonostante le difficoltà che possono esserci nella carriera di un'atleta. Ha sempre portato il nome dell'Italia in alto ed è stata capace di far emozionare tante persone".