Il Croce d'Aune ispira ancora Campagnolo: ecco la linea d'abbigliamento
Campagnolo e Croce d'Aune hanno un rapporto strettissimo tra loro. Non è la prima volta infatti che il passo alpino nel feltrino serve da fonte d'ispirazione per l'azienda vicentina. Anzi, è possibile dire che fu proprio la durezza della salita che prende avvio dal birrificio Pedavena e termina a 1011 metri ad ispirare l'allora corridore Tullio Campagnolo nel brevettare lo sgancio rapido della ruota.
"Bisogna cambiar qualcossa de drio" sembra abbia detto, almeno secondo Gianni Brera, il vicentino mentre armeggiava nel tentativo di girare la ruota posteriore della propria bicicletta per avere i giusti rapporti con cui affrontare la dura salita bellunese. Era il 1927, si correva il Gran Premio della Vittoria sotto un'infida pioggia mista a neve e al tempo le biciclette avevano due pignoni sulla ruota posteriore: uno per la pianura e uno per la salita. L'operazione di cambio era laboriosa e costringeva i corridori a fermarsi, svitare la ruota, girarla, riavvitarla e dunque ripartire.
Memore di quell'episodio che gli costò la vittoria (finì 4°), nel 1930 Tullio brevetterà il mozzo a sgancio rapido che rivoluzionerà il mondo della bici facilitando la rimozione e il cambio della ruota. La croce (d'Aune) divenne dunque delizia, e mentre in passato il nome del valico feltrino è stato usato per un noto (e tuttora ricercato per le bici d'epoca) cambio dell'azienda della ruota alata, lo stesso Croce d'Aune diventa oggi fonte d'ispirazione per una nuova linea d'abbigliamento invernale.
Caratterizzata dalle coordinate (46°03′34.92″N 11°49′44.4″E) del passo Croce D'Aune presenti sui capi, la nuova collezione di casa Campagnolo incorpora trattamenti idrorepellenti, tessuto termico bi-elastico e dettagli grafici riflettenti e offre tutto ciò di cui i ciclisti e le cicliste hanno bisogno per continuare a pedalare anche nei mesi più piovosi e freddi. In condizioni cioè, simili a quelle che trovò Tullio in quella scalata del passo nel 1927.