Dalla Slovenia al Vaticano in due giorni per i 'bambini farfalla'
Appassionata ciclista e sostenitrice della causa dei bambini malati di epidermolisi bollosa, meglio conosciuti come 'Bambini Farfalla', Anna Mei ha pedalato a fine luglio, da Lubiana, capitale della Slovenia, a Città del Vaticano in meno di due giorni.
L'atleta, milanese di nascita ma ravennate di adozione, ha percorso 775 chilometri in 42 ore e 28 minuti per sostenere la ricerca per la terapia genica per l’epidermolisi bollosa condotta dal team del professor Michele De Luca al Centro di Medicina Rigenerativa Stefano Ferrari dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
“Il mio coinvolgimento nella lotta contro l'epidermolisi bollosa nasce da un profondo desiderio di fare la differenza nella vita dei bambini colpiti da questa malattia debilitante, con l’aiuto di diverse associazioni che li sostengono”, ha dichiarato Mei alla partenza, lei che ai 'bambini farfalla' da moltissimi anni dedica i suoi record.
"Ringrazio ancora una volta Anna per il suo supporto e per la sua determinazione, che rappresenta per noi ricercatori e per le famiglie un esempio di forza e speranza", aveva detto De Luca, direttore del Centro di Modena dove Anna Mei ha pedalato sui rulli per 12 ore il 14 gennaio scorso, stabilendo un altro record, sostenuta dai ricercatori e dall'associazione Le ali di Camilla.
Mei vanta ben 25 record del mondo nella sua esperienza ciclistica, tutti conquistati in sfide di endurance.
Partita da Lubiana all’una del mattino del 28 luglio, e sostenuta da 'Debra Slovenia', - associazione che segue i bambini farfalla nel Paese balcanico - Mei ha raggiunto Ravenna nel pomeriggio, da cui è ripartita in serata per affrontare l’Appennino, dopo una piccola pausa.
Ad attenderla, a Sansepolcro, la famiglia di Alessandro, un volontario di 'Le ali di Camilla', associazione modenese che supporta la ricerca del centro di medicina rigenerativa e l’ambulatorio multidisciplinare dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, una delle eccellenze internazionali nel campo dell’epidermolisi bollosa.
“Abbracciare Alessandro e la sua mamma è stato davvero emozionante e il pensiero di quell’incontro, prima dell’alba, è quello che mi ha aiutata a superare con determinazione la difficoltà della salita”, ha dichiarato Anna. “Loro convivono ogni giorno con la malattia e io non potevo permettermi di arrendermi, perché in quel momento c’era bisogno di me”.
Dopo aver pedalato tutto il giorno, accompagnata dal suo team e da due giudici della World ultracycling association, Anna è arrivata a Roma alle 19:30 di sabato 29 luglio. Ad attenderla, in Piazza San Pietro, Emiliano Morbidelli e Renato Di Rocco, di Atletica Vaticana-Vatican Cycling, e i volontari di 'Olly Aps', che collabora da tempo con le ali di Camilla per sostenere la ricerca.