Ottobre di ritiri e addii, ma Cavendish rilancia
Come ogni finale di stagione, anche le ultime corse del 2023 hanno generato un turbinio di sensazioni contrastanti. All’entusiasmo per lo spettacolo offerto dai big del pedale ha fatto da contraltare la malinconia prodotta, non solo dalla consapevolezza di esser ormai prossimi al termine dell’annata sportiva, ma anche dalla decisione, presa da diversi atleti, di appendere la bici al chiodo.
La settimana aperta dalla Coppa Bernocchi e chiusa con la Parigi-Tours in particolare è stata caratterizzata da una pioggia di annunci e ritiri ufficiali che, inevitabilmente, ha finito per ammantare di un ulteriore e sottile velo di tristezza le ultime gare. Ad aprire le danze, a Legnano, ci ha pensato un super veterano come Matthieu Ladagnous che, a 38 anni e dopo 18 stagioni al servizio della Fdj, ha scelto di dire basta col ciclismo per provare a percorrere la carriera di vigile del fuoco.
Cercherà invece di restare nel mondo del ciclismo Dries Devenyns che, all’età di 40 anni, ha chiuso la sua parentesi agonistica aiutando Andrea Bagioli a conquistare il Gran Piemonte, corsa questa che ha fatto calare (prematuramente) il sipario anche sulla carriera di Charlie Quarterman, spinto da un insieme di fattori - fra cui lo stress e gli esigenti sforzi fisici - a lasciare, a soli 25 anni, il mondo dei pro per sfruttare la sua laurea in economia.
Di quest’ultimo tipo di difficoltà ne sa qualcosa anche Nacer Bouhanni che, nonostante l’impegno profuso per recuperare dal grave incidente occorsogli al Giro di Turchia 2022, non è più riuscito a tornare al top e, alla fine, ha optato anche lui per la via del ritiro, annunciando la decisione il 2 ottobre sui propri canali social. Con le stesse modalità, due giorni dopo è toccato al neozelandese Shane Archbold comunicare l’intenzione di congedarsi dal professionismo al Tour of Guangxi, impegno questo prima del quale i suiveur hanno avuto modo di applaudire le ultime pedalate agonistiche di altri quattro corridori che, a modo loro, hanno tutti lasciato di recente un’impronta in gruppo: Thibaut Pinot (nella foto), Imanol Erviti (entrambi scesi di bicicletta al Lombardia), Tony Gallopin e Greg van Avermaet (usciti di scena alla Parigi-Tours).
I loro nomi quindi si sono aggiunti ufficialmente al novero di quelli che, nelle settimane precedenti, avevano già provveduto a salutare il ciclismo pedalato come Luis Leon Sanchez, Rohan Dennis e Heinrich Haussler, un’eccellente cerchia di atleti da cui, con un bel colpo di teatro, è uscito invece Mark Cavendish. Questi infatti, contrariamente a quanto annunciato in precedenza e dopo che la caduta all’ultimo Tour de France sembrava averne chiuso in anticipo sul finale di stagione la carriera, ha annunciato che proseguirà la propria parabola a pedali per un altro anno con l’Astana Qazaqstan. L’obiettivo? Semplice: andare a caccia di quell’ultimo successo parziale alla Grande Boucle che gli consentirebbe di distanziare il Cannibale Eddy Merckx al 1° posto all time nella classifica dei plurivittoriosi di tappa della corsa francese.
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