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Federico Guido

Faulkner, numero che vale oro

Archiviato il nulla di fatto nella gara maschile, il pensiero e le speranze degli appassionati nostrani del pedale (e non solo) di ottenere un’altra medaglia nel ciclismo su strada sono subito andati alla prova riservata alle donne, evento dove, anche in virtù del doppio bronzo ottenuto da Elisa Longo Borghini a Rio e Tokyo, ci si poteva attendere un risultato di rilievo.

Purtroppo questo, alla fine, non è arrivato ma la piemontese di Ornavasso è stata comunque nel vivo dell’azione e si è battuta con le prime della classe finché ne ha avuto possibilità, lasciando solo nel finale di corsa che le principali favorite per le medaglie s’involassero verso il podio olimpico. Sul gradino più alto di quest’ultimo poi è salita Kristen Faulkner, statunitense classe 1992 capace con una magnifica prova di forza negli ultimi chilometri non solo di riprendere due atlete di alto livello come Marianne Vos e Blanka Kata Vas, ma addirittura di staccarle (al pari di Lotte Kopecky) per andarsi a conquistare in solitaria quell’oro olimpico che gli Stati Uniti avevano vinto nella prova femminile su strada solamente in un’altra occasione in passato: a Los Angeles 1984 con Connie Carpenter.


Alle sue spalle, dopo un avvincente sprint a tre, a mettere mano sugli altri due allori in palio sono state la tre volte campionessa del Mondo olandese (2ᵃ) e l’attuale iridata su strada (3ᵃ), mentre la più giovane del terzetto arrivato a giocarsi i metalli si è dovuta accontentare della medaglia di legno. Per l’Italia, invece, la migliore al traguardo è stata appunto Longo Borghini, nona, un piazzamento che assolutamente non intacca il valore generale e, soprattutto, la bontà della stagione 2024 dell’azzurra.

Photo Credits: Sprint Cycling