Alleanza Fiab-Unicef per città sostenibili
I rischi e i bisogni delle giovani generazioni sono stati al centro del convegno 'La tutela dell’ambiente viaggia su due ruote' che si è svolto a Milano nell’ambito della Conferenza Presidenti della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) che, con i suoi 20.000 soci, è la principale realtà ad occuparsi di ciclismo urbano e cicloturismo nel nostro Paese. Un incontro giunto al termine della settimana nella quale è collocata la Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile – 26 novembre – giunta alla sua 2a edizione, indetta dall’Onu per riconoscere l’importanza dello sviluppo di sistemi di trasporto sicuri, convenienti, accessibili e resilienti, in grado di contrastare la crisi climatica, le ricorrenti crisi energetiche e di sostenere un’economia inclusiva e sostenibile.
Al convegno hanno partecipato i rappresentanti Fiab oltre a medici, esperti di clima, amministratori pubblici per riflettere sulla trasformazione delle nostre città e sui rischi reali legati alla crisi climatica, con l’obiettivo di stringere alleanze e trovare strategie per affrontare l’urgente transizione ecologica, sfruttando l’enorme potenziale offerto della bicicletta, che fa bene all’ambiente e alla vita delle persone. È intervenuta anche Chiara Ricci, direttrice dell’Ufficio Sostenibilità e Climate Change di Unicef Italia. Secondo il report sul climate change di Unicef, un miliardo di bambini nel mondo vive in paesi ad altissimo rischio e il 99% di tutti i bambini è esposto ad almeno uno dei principali rischi, shock o stress climatici e ambientali.
Per incentivare la mobilità in bicicletta, afferma Daniele Pernigotti, Ceo di Aequilibria Srl, è indispensabile che tutte le parti coinvolte si adoperino per realizzare infrastrutture di qualità, assicurare l’intermodalità con il trasporto pubblico locale, garantire il rispetto dei diritti di chi pedala, valorizzare la mobilità sostenibile con una comunicazione efficace. “Il nostro convegno pubblico lascia sicuramente un segno in un momento storico in cui la recente approvazione del Codice della Strada porta l’Italia indietro di 40 anni rispetto ad altri Paesi europei”, ha detto concludendo i lavori il presidente di Fiab, Alessandro Tursi.